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”A Napoli propongo un 4-3-3”

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Con il suo solito acume tecnico- tattico e la sua grande spontaneità il nostro Lello Vernacchia ci parla del difficile match in programma domenica pomeriggio, che vedrà il Toro di Giampiero Ventura ospite del Napoli di Mazzarri al...
Lello Vernacchia

Con il suo solito acume tecnico- tattico e la sua grande spontaneità il nostro Lello Vernacchia ci parla del difficile match in programma domenica pomeriggio, che vedrà il Toro di Giampiero Ventura ospite del Napoli di Mazzarri al San Paolo. “Innanzitutto dico che sono molto soddisfatto per il pareggio ottenuto sul campo della Lazio, un pareggio che avrebbe anche potuto trasformarsi in una vittoria se Cerci non avesse sbagliato un goal incredibile facendo tutto tranne ciò che doveva fare, ovvero calciare subito in porta. Il centrocampista romano, viste le sue qualità, può sicuramente fare meglio ma resta la buona prestazione offerta dalla squadra; il Torino ha confermato di avere una buona solidità difensiva e, in attacco, mi è piaciuto anche Sgrigna. Sono convinto che la cosa di cui questa squadra necessita maggiormente sia un centrocampista di qualità in grado di impostare e imbeccare le punte”. Sulla partita di domenica si dichiara fiducioso:”Sarà un test importante, in cui il Toro dovrà vedersela contro un attacco atomico, che forse recupererà Edinson Cavani, da cui il Napoli è un po’ dipendente, come dimostrano i numeri. I partenopei sono reduci dalla sconfitta di Bergamo e vorranno riscattarsi davanti ai loro 50000 tifosi. Tuttavia la squadra di Mazzarri non mi sembra in grande salute, in quanto anche nella vittoria con il Chievo non ha brillato: il Toro ha le armi per contrastare gli azzurri in difesa, con il probabile rientro di Ogbonna e il buono stato di forma di Glik e Rodriguez e può anche rendersi pericoloso in attacco”. Proprio per il reparto offensivo Lello propone alcune soluzioni interessanti:” Continuerei con il 4-4-2 ma anche un 4-3-3 non mi dispiacerebbe: in questo caso schiererei un tridente con Cerci e Santana( o Stevanovic) larghi e Bianchi punta centrale. Sarebbe una soluzione che, togliendo la seconda punta, consentirebbe di infoltire la linea mediana, aggiungendo a Brighi e Gazzi anche Giuseppe Vives, che vedo più nel ruolo di centrocampista centrale che di esterno, dove ha deluso contro il Parma: sono dell’idea che i calciatori debbano sempre giocare nel loro ruolo naturale.  Fuori casa e contro un centrocampo folto come quello del Napoli è fondamentale proteggere meglio la difesa con tre mediani che, oltre a rompere l’azione, possono anche imbeccare gli esterni i quali, una volta superati i fluidificanti azzurri Maggio e Zuniga( o Dossena), che giocano molto alti, possono trovarsi soli contro una difesa a tre, con la possibilità di allargarla e quindi di fare male.  Inoltre questa opzione consentirebbe alle due ali di ripiegare in fase di non possesso dando un’ulteriore mano al centrocampo, lasciando in avanti il solo Bianchi che ha dimostrato di saper fare reparto da solo. Credo che in questo modo potrebbero esserci i presupposti per colpire il Napoli anche se, ovviamente, serve anche maggiore concretezza in zona goal, senza sbagliare reti già fatte come successo a Cerci a Roma e a Bianchi a Palermo”.   Roberto Maccario   Foto M. Dreosti  

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