Alla ripresa del campionato sono curioso di scoprire se Juric romperà gli indugi e come dux granata proferirà la famosa frase di Giulio Cesare prima di attraversare il Rubicone per conquistare una classifica sempre migliore. Nei primi 100 giorni da quando è arrivato si è sicuramente chiarito le idee su quali siano le potenzialità delle truppe, intese come società squadra e tifosi, e su cosa occorre lavorare per raggiungere gli obiettivi che si era proposto per i suoi 1000 giorni come mister granata.
UNA VOCE FUORI DAL CORO
Alea iacta est
Torna "Una voce fuori dal coro", la rubrica a cura di Enzo Borgna: "Alla ripresa del campionato sono curioso di scoprire se Juric romperà gli indugi e come dux granata proferirà la famosa frase di Giulio Cesare prima di attraversare il Rubicone"
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Come Giulio Cesare dovrà avere comunque ben chiaro che non potrà contare su truppe superiori a quelle degli avversari e ci dovrà mettere molto del suo. Tutti le componenti hanno fiducia in lui e nei suoi metodi. In primis, per quanto mi riguarda, nella sua capacità di recuperare gli infortunati. E quella potrebbe essere la strada per “acquistare”, senza svenarsi, giocatori di valore assoluto ma da ricostruire fisicamente. O a cui “avvitare” la testa.
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Chi avrebbe scommesso su Veloso del Genoa o su Ilicic ai tempi della Fiorentina? Il primo anno della Roma di Garcia fu spettacolare perché nei due anni precedenti Zeman aveva fatto lavorare sodo i giocatori, recuperato bene gli infortunati, e lasciato una squadra fisicamente straripante. L’esempio con Zeman è voluto perché in occasione della sua sostituzione con Andreazzoli gli venne proposto di fare il direttore generale delle giovanili allo scopo di dare a tutte le squadre la medesima impronta tattica, sullo stile di quello che aveva fatto Crujff con Il Barcellona.
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Sul punto le dichiarazioni di Ludergnani (“Vogliamo creare una identità forte anche nei principi di gioco”) sono state musica per le mie orecchie. La società ovviamente dovrà fare la sua parte ma, per parte mia, ho fiducia nell’attuale dirigenza e, nel caso specifico, nelle capacità di Vagnati. Il solo fatto che salga su un aereo per andare a visionare giocatori come i Ds di un tempo, e non si accontenti dei pareri dei procuratori, mi convince circa la serietà con cui lavora.
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Le “truppe” restanti sono i tifosi. La Maratona quest’anno (non come l’ultimo anno di Mazzarri) non ha tradito, e ora spetta a “maggioranza” e “minoranza” riempire gli spalti. Mi auguro infatti che anche sui social chi scrive che Belotti farebbe bene ad andarsene per danneggiare la società, sempre che sia un tifoso granata e non un infiltrato, si sia ravveduto. A chi sostiene infine che nei miei articoli cerco in tutti i modi di parlare male di Juric e di Belotti rispondo che purtroppo i tifosi prevenuti non vedono le cose per come sono, ma per come sono loro stessi. Sempre e solo forza Toro.
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