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columnist
Incredibile! Se escludiamo le partita in casa contro la Lazio e la trasferta di Udine dove il Toro passò prima in vantaggio, poi subì due gol dagli avversari per poi infine pareggiare – quindi dove compì due piccole rimonte dopo essere stato a sua volta rimontato – quella di Firenze è la prima partita in cui il Toro è riuscito a riagguantare il risultato, ottenendo un pareggio d’oro per come si era messa la partita. Ovviamente non poteva mancare il brivido finale con il 3 a 2 della Fiorentina sfiorato con il quasi autogol di Rossettini che avrebbe avuto del clamoroso, così come clamoroso sarebbe stato subire il gol sul penalty che Giacomelli avrebbe potuto fischiare per la rischiosa trattenuta di Lukic su Chiesa al 92’! Comunque sia, risultato a parte, forse a Firenze abbiamo assistito alla peggior partita giocata dal Toro targato Mihajlovic e, ironia della sorte, il match è stato riacciuffato per i capelli con un assedio finale forse mai visto nel Toro di quest’anno o forse visto soltanto quando nei primi mesi il Toro macinava gioco e segnava gol a grappoli.
All’Artemio Franchi si sono palesati alcuni aspetti che ormai conosciamo tutti quanti. L’anima che noi ci aspettiamo debba avere il Toro è impersonificata da Andrea Belotti, l’attaccante della nazionale che non molla mai e lotta sempre. E’ vero che la Viola è scesa di rendimento durante il secondo tempo (forse ha pagato la mancanza dei 90 minuti nelle gambe di Saponara), ma dopo il quinto rigore stagionale sbagliato (Ancora uno?!), chiunque si sarebbe potuto abbattere. Invece il Gallo ha alzato la cresta e questa volta ben prima di andare a segno, caricandosi la squadra sulle spalle e trascinandola alla rimonta. Se Belotti dovesse restare in granata, davvero si può sognare, altrimenti sentiremo perennemente parlare di percorso di crescita, che però non si concretizzerà mai, e continueremo ad essere l’eterna incompiuta.
Oggi possiamo anche dire che tra i pali abbiamo davvero un portiere bravo. Non è perfetto, qualche errore l’ha commesso anche lui nel corso della stagione, ma con la difesa ballerina di quest’anno Hart si è ritrovato a mettere le pezze a certi buchi difensivi incredibili. Spiace constatare come i principali pericoli per la sua porta nelle ultime partite li abbia provocati un compagno di squadra: Ajeti. L’ex Frosinone forse non ha la giusta sicurezza per affrontare il campionato di Serie A ed il liscio che ha spalancato la porta a Kalinic è stato davvero imbarazzante. Ormai Mihajlovic l’ha bocciato definitivamente e speriamo che Rossettini non abbia altri guai fisici fino al termine della stagione.
Dispiace molto vedere come il Toro di quest’anno, con piccoli ritocchi, sarebbe potuto essere veramente una corazzata da Europa, ma la società ha ritenuto opportuno smantellare una difesa collaudata sostituendola con delle autentiche scommesse. Ve l’immaginate questa squadra cosa sarebbe stata se avessimo avuto in rosa Glik e Maksimovic?
Comunque smettiamola di pensare a cosa sarebbe stato, pensiamo a quello che è e a quello che sarà. Alle critiche di questa stagione Mihajlovic ha sempre risposto affermando che l’obiettivo è di raggiungere l’Europa in due anni. Va bene, aspettiamo la prossima stagione, intanto ci facciamo il nodo al fazzoletto e ci diamo appuntamento a giugno 2018, ma se Europa non sarà, sarebbe opportuno che mister e società traggano le loro conclusioni.
Nel frattempo restiamo tutti tranquilli… tanto anche oggi festeggiamo domani.
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