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columnist
Quanto sono importanti i capelli per un calciatore?
Poco.
Poco?
No, se ti fai un giro in rete hai la conferma che i capelli stanno ai calciatori moderni come stavano a Sansone. La forza del look. Il taglio è potenza. I capelli contraddistinguono e danno identità più di un comodo paio di scarpette da calcio. L’allenatore ha il suo peso nello spogliatoio, ma pure il parrucchiere non scherza.
Per questo il Bilbao rasato mi è piaciuto tanto.
Yeray Alvarez torna dall’ospedale il giorno del raduno estivo e i compagni lo aspettano così negli spogliatoi, rasati. Come lui.
Yeray ha 22 anni porca miseria! A dicembre ha scoperto di avere un tumore al testicolo ed è stato operato. È tornato a giocare a febbraio, deciso a chiudere la partita contro la malattia. Un esaltante finale di stagione che gli assicura la convocazione agli Europei under 21 ma poi, tra gli esami e l’allenamento del ritiro, i valori che dicono ‘fermati Yeray, qualcosa qui non va’. Il tumore che aggredisce anche l’altro testicolo, la chemioterapia. Rasato, Yeray.
Il Bilbao rasato è il più bello e blasonato di sempre.
Perfino più bello di quello che ho incontrato il giorno di Toro-Athletic Bilbao un paio di anni fa, sul tram in corso Vinzaglio, direzione Olimpico. I tifosi dei leoni bianchi e rossi stipati sul dieci con i tori granata. Il piacere di stare schiacciati a chi ha la stessa storia importante da trascinare, a chi ha lo stesso spirito di ribellione da placare. Il piacere di chi si sfida ma si stima, e quando scende dal tram, si scambia la sciarpa.
Guardo e riguardo il video di Alvarez di ritorno dall’ospedale, entra negli spogliatoi e i compagni sono lì per lui, lo stanno aspettando. Alvarez è diverso dagli altri ragazzi, ma non per i capelli rasati, piuttosto perché è l’unico senza divisa, la sua maglietta è piena di farfalle colorate che volano in ogni direzione. Tutta la speranza lì, nelle farfalle. Immagino quanti ragazzi di 22 anni con la testa rasata guarderanno questo video da un ospedale, e penso che il calcio è un gran bel gioco di squadra. Il calcio è bello, se è fatto di persone, di leoni, di tori e di farfalle.
Mi sono laureata in fantascienze politiche non so più bene quando. In ufficio scrivo avvincenti relazioni a bilanci in dissesto e gozzoviglio nell’associazione “Brigate alimentari”. Collaboro con Shakespeare e ho pubblicato un paio di romanzi. I miei protagonisti sono sempre del Toro, così, tanto per complicargli un po’ la vita.
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