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columnist
Questo avverbio-esortazione é, oltre che il mantra del nostro tecnico, l'urlo che spesso parte dal mio vicino di sedia allo stadio probabilmente ancora scosso dal tiki taka in retromarcia di Ventura.
Toro-Samp, tante occasioni, tanti errori, poca tattica (marcatura multipla su Belotti a parte).
Abbiamo fatto venticinque tiri, tuonava il nostro tecnico davanti alle tv!
Vero, ma il problema del Toro é ciò che avviene nella sua metá campo, anzi nella sua area di rigore. Nel dopo partita mi sono messo a discutere, davanti ad un buon bicchiere di vino, con una grande intenditrice di calcio sul concetto di "bravo " allenatore. Commenti a parte sui miei temi di conversazione con le donne, il dibattito é stato serrato.
Lei: non so più chi sia definibile un buon allenatore, molti fanno qualche buon risultato consecutivo e vengono osannati, salvo poi dopo due o tre sconfitte essere esonerati ed essere bistrattati.
Io: senza giocatori bravi il compito dell'allenatore é complicato, in ogni caso é un buon tecnico colui che dá un'impronta alla squadra, posiziona i calciatori correttamente in campo, studia gli avversari, legge la partita, é un ottimo psicologo.
Finale: dopo il vino e le chiacchiere, siamo giunti ad un punto d'incontro, Gigi Radice é stato un grande allenatore!
Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.
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