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Bianchi: buio pesto

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di Guido Regis*Spero che Rolando, qualora legga questo mio scritto, non si limiti al titolo ma vada fino in fondo. Continuo a non capacitarmi! Di cosa? Della scarsa capacità realizzativa del nostro capitano? No! Mi dispiace! Del fatto che...
Guido Regis

di Guido Regis*

Spero che Rolando, qualora legga questo mio scritto, non si limiti al titolo ma vada fino in fondo. Continuo a non capacitarmi! Di cosa? Della scarsa capacità realizzativa del nostro capitano? No! Mi dispiace! Del fatto che sia sufficiente intitolare un pezzo con una frase d’effetto quanto stupida, ma in perfetta linea con l’andazzo di tanti giornalisti della carta stampata, per attrarre un numero inusuale di lettori.“ INIZIO DEL DECLINO: Ventura il peggior allenatore etc etc”  ed ecco fatto, quasi 8.000 lettori. Una pezzo rapido,  tra i più semplice da inventare per il sottoscritto, dove sbeffeggiando e scimmiottando i soliti denigratori del Toro, scopro che alcuni persino arrivano a credere che io possa essere convinto di quanto ho scritto. Ma se uno di noi di TN, come in tante altre situazioni più o meno serie del mondo della comunicazione, prova mai a parlare di cose davvero importanti, trasmettendo messaggi intelligenti atti a far riflettere, solo all’apparenza noiosi, crepa se riesce a strappare più di mille lettori e quattro commenti che abbiano un senso. Crepa due volte se si accendono i neuroni come lampadine di decine di migliaia di esseri umani, per di più granata ( il che dovrebbe essere un valore aggiunto) del 2012, non del medioevo, tutti come minimo dotati di diplomi, strumenti tecnologici all’avanguardia, patenti automobilistiche e diritto di voto alle elezioni,  inducendoli a pensare e fare la cosa giusta.Di questo non riesco a capacitarmi, non del momentaneo buio pesto di Bianchi, del quale per inciso non mi preoccupo, anzi, mi compiaccio, vista l’evoluzione e non l’involuzione del suo gioco, tale da indurre un allenatore esperto e davvero con gli attributi come Ventura a considerarlo titolare, nonostante la bassa media realizzativa di quest’anno.Potrà accadere di tutto, da una emarginazione in panchina con eventuale “divorzio” fino alla nascita di un bomber completo capace di realizzare goal facili, prima che difficili, ed assist importanti, come già accaduto quest’anno per la prima volta nella sua carriera. Non ho la sfera magica ma tifo ovviamente per questa seconda ipotesi.Comunque tornando a noi, non so se quest’ultimo titolo da strapazzo, del quale non mi stupirei di trovare un facsimile sulla bugiarda o su niente sport se mai li leggessi, attirerà un numero di lettori pari all’ultimo comparso nella mia rubrica. Ma non ha importanza. Ci ho riprovato, questa volta non per proseguire con una serie di frasi tipiche quasi del teatro dell’assurdo che avevano tuttavia un significato ben preciso, compreso grazie al cielo dai più, bensì per tornare essere più diretto, e quindi più noioso o peggio fastidioso.Torno in dietro di alcuni mesi e rivolgo nuovamente a chi legge un appello già lanciato. Svegliamoci! Nasca, signori, non sembrava in malafede il giorno della befana. Ha arbitrato in modo impeccabile sino all’espulsione di Iori compresa. Tutto quanto è avvenuto dopo non è verosimilmente frutto di un disegno distruttivo nei confronti del nostro Toro, come accaduto invece senza alcun dubbio in tante situazioni recenti anche di questo campionato, non ultima la penosa Padova bis durata 14 minuti esatti, ma è il segnale di una continua mancanza di rispetto nei nostri confronti che consente a questo fischietto, come ad altri, di decidere di salire in cattedra e fare il “fico” iniziando a sbagliare senza pudore a casa nostra e a senso unico, anche se solo per una quindicina di minuti. I falli in area, anche se teatralizzati da chi li subisce, falli in area restano. L’unica decisione esatta è il rigore. Un giocatore può benissimo essere ammonito perché ha accentuato la caduta ( duecento ammonizioni a partita allora, visti i “cadaveri urlanti” ad ogni contatto legittimamente considerato fallo ), ma non si può negare che è impossibile procedere in una corsa quando un avversario, anche involontariamente e nel tentativo di retrarsi per carità, interpone entrambe le sue gambe tra te e la strada che devi percorrere verso il goal.Non parliamo poi del fallo successivo negato ad Ebagua che ha scatenato ovvie quanto inutili, pertanto autolesionistiche proteste con conseguente egocentrica e boriosa esibizione di cartellino rosso da parte della giacchetta nera. Ebbene ancora un volta questo Toro dimostra di essere squadra tosta in quanto non soccombe in tali avverse condizioni, come poteva benissimo accadere, ma riprende ad attaccare in inferiorità numerica costruendo in cinque minuti altre due occasioni da goal.  E come nella farsa di Padova il recupero finisce prima del dovuto, guarda caso. Non dobbiamo preoccuparci allora di questo Toro ma, come troppo spesso, di chi ci gira in torno.Svegliamoci! Non continuiamo a fare i tifosi passivi, bravi nell’autocritica autolesionista, gli allenatori, i manager, i direttori sportivi, ed i presidenti senza portafoglio. Non abbocchiamo all’amo degli articoli destabilizzanti dei nostri “amici” della carta imbrattata. E’ inutile chiedere a Cairo di farsi sentire in lega.  Abbiamo dimenticato l’ultima annata in A con il filmato dei goal validi realizzati e negati, quale risultato ha sortito?Siamo noi che dobbiamo farci sentire. Come?1- Negando ogni tipo di attenzione a chi scrive su carta fesserie tipo prioritarie necessità impellenti di futuri acquisti da parte della società ( possono aiutare ma non sono fondamentali ) o cambi di modulo/formazione per un mister che ha preso una squadra ed un popolo sempre più allo sbando, portandoli in poche settimane stabilmente al vertice della classifica, per cui sa veramente da se cosa deve fare.  Ma sui torti arbitrali e della lega poche o poco convinte frasi, a quanto mi viene riferito.2- Ululando come degli ossessi da ogni millimetro degli spalti a qualsiasi decisione invereconda di chi viene mandato a dirigere le nostre partite casalinghe.3- Entrando convinti ed attivi nel PROGETTO TOROMIO, che nasce dalla consapevolezza di quale sarà il futuro ineluttabile del calcio, ma dove soprattutto, nel nostro caso specifico, risiede la sopravvivenza.Quando saremo 150.000, come i tifosi del Bayern Monaco, ad appartenere ad un unica grande Associazione di Azionisti  della loro squadra, voglio proprio vedere quanti arbitri avranno l’ardire di esibirsi in tali disgusti, con o senza un presidente o chi per lui  capace ( solita litania ) di “ farsi sentire nel palazzo ”.  Dobbiamo crederci,  partecipare, diffondere questo messaggio, costruire.Non possiamo attendere che siano i “VIP” o i giornali o le “grandi” trasmissioni sportive a parlare e lanciare questo movimento, perché non accadrà mai. Ne parleranno e si accoderanno solo quando saremo un vero fiume in piena e perché questo avvenga  ciascuno di noi nel suo piccolo deva fare la sua parte, CON IL TORO NEL CUORE. Ora una nota personaleFrancesco Brossa, fondatore del Toro Club CTO nel 1975, suo Presidente sino alla mia investitura nel 2006 , ha raggiunto capitan Valentino, gli Invincibili, Gigi, Giorgio, Ferruccio, Orfeo e tanti meravigliosi artefici di questa incredibile ed unica storia granata. Lo ha fatto quando io ero lontano e non ho potuto assistere all’ultimo saluto. Ci hanno pensato i ragazzi del Club a ricordarlo e questo sito a dare la notizia: li ringrazio di cuore. Per quanto io abbia avuto poche occasioni per conoscerlo bene, scriverò alcune cose anche su di Lui nei prossimi giorni, sperando che i lettori di TN sappiano “crescere” e leggere, anche senza titoli civetta.Ciao Francesco*Presidente del Toro Club C.T.O. Claudio Salawww.toromio.net

 

(foto M. Dreosti)

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