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columnist
In attesa di questo Toro-Milan, che la pausa per le nazionali ha reso infinita, l'assenza di spunti interessanti su cui dibattere è stata spezzata, più che dalla notizia del possibile o meno debutto del neo-milanista Kakà proprio contro i granata, dalle dichiarazioni di Rolando Bianchi in merito a Bologna-Torino che si giocherà invece la settimana successiva.
L'ex capitano del Torino ha infatti detto che in caso di rete nella partita del Dall'Ara esulterà perchè non farlo sarebbe un gesto poco rispettoso nei confronti dei tifosi bolognesi e molto ipocrita nei confronti di quelli granata. Immagino che la reazione generalizzata sarà quella di stigmatizzare tali dichiarazioni da parte dei tifosi che già erano detrattori del bomber quando era nel Torino e di delusione da parte di coloro che invece lo amavano e lo sostenevano a prescindere quando indossava la nostra maglia. Francamente, per quanto ci è stato dato di conoscere il personaggio Bianchi e, soprattutto la persona Bianchi, queste sue affermazioni non mi stupiscono affatto perchè perfettamente in linea con l'onestà, la genuinità e la coerenza (con l'Atalanta esultò eccome!) del giocatore e dell'uomo. In un mondo del calcio affetto dalla piaga dell'ipocrisia totale, Bianchi è stato, è e sarà sempre, una mosca bianca e queste sue parole non fanno che confermarlo. Chi lo tacciava di ipocrisia perchè si batteva il petto ad ogni gol dimostrando l'amore per la maglia non potrà dire che è un ruffiano per volersi "tenere buoni" i tifosi granata non esultando se segna contro il Toro. In realtà Bianchi dimostra in questo caso di essere un professionista esemplare, riconoscente verso chi (il Bologna) crede in lui, gli dà uno stipendio oltre alla possibilità di essere protagonista in serie A.
Ovvio che a chi lo ha identificato come il portabandiera ideale dei valori granata (e io non mi vergogno a mettermi tra costoro) fa male il pensiero, non solo di vedere Rolando con un'altra maglia, ma addirittura esultante per un gol segnato al Toro. Purtroppo per Bianchi, che avrebbe voluto continuare la sua carriera da noi, il capitolo Torino si è chiuso e non certo per sua volontà visto che dalla società non è mai, e ripeto mai, arrivata nessuna proposta di rinnovo per nessuna cifra. In un certo senso se il rispetto di Bianchi per i tifosi granata è indubitabile, non è detto che lo stesso possa valere verso allenatore e dirigenti che di fatto gli hanno sbattuto la porta in faccia. E il Torino inteso come società è rappresentato da loro, non dai tifosi che invece sostengono il Toro e spesso sono in disaccordo di vedute proprio con chi è al timone della società. Un rete al Toro per Rolando sarebbe forse una rivincita verso coloro che, per sua stessa ammissione, gli hanno riservato un trattamento che non si sarebbe aspettato (e meritato, aggiungo io) dopo cinque anni di onorata militanza: se dovesse accadere non fatico a credere che il primo sguardo andrebbe di sicuro a Giampiero Ventura...
Non bisogna scandalizzarsi dunque per le parole del bomber che è entrato nella top ten dei più prolifici di sempre in casa Toro: chiunque di noi al suo posto avrebbe una certa voglia di rivalsa, non verso ciò che rappresenta il Toro, ma verso chi lo rappresenta. Che poi ad essere sinceri c'è esultanza ed esultanza: se fosse tipo quella di Inzaghi che in un Milan-Toro esultò come se avesse segnato il gol decisivo di una finale di Champions ed era invece la rete del 6-0, allora mi arrabbierei anch'io e sinceramente non sarei così comprensivo. Se fosse una "normale" esultanza in fondo capirei: un attaccante vive di gol ed è giusto che sia felice quando raggiunge il suo principale obbiettivo. Se ci scoprissimo così permalosi delle esultanze di Bianchi avevamo solo da tenerlo e lui avrebbe continuato ad esultare con la nostra maglia senza porsi il problema di chi fosse la vittima dei suoi gol.
Diciamo che in tema di Toro-Milan la non esultanza di Balotelli, che non gioisce mai per nessuna rete, al momento mi preoccupa decisamente di più...
Alessandro Costantino
(Foto Dreosti)
© RIPRODUZIONE RISERVATA