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Questa sera il Torino affronterà il primo impegno probante della sua stagione, dopo l'incontro di Coppa Italia contro il Trapani sul quale però, con tutto il rispetto per la squadra siciliana, c'è poco da dire. Basarsi su quella prima vittoria sarebbe quindi erroneo per valutare la compagine granata, che invece oggi a Bologna sarà attesa da una sfida non semplice: le prime partite della stagione, a campionato appena iniziato ed ancora disputate ad agosto, non sono infatti mai facili per nessuna squadra; è tutta un'altra storia rispetto al calcio che si vedrà poi nel corso dell'annata, e dunque questa sera sarà un match complicato sia per il Bologna che per il Torino e proprio per questo aperto a tutti i risultati.
Sicuramente è una partita che, giocando fuori casa e con il tipo di giocatori che ha il Toro in zona offensiva, può permettere di partire bene: l'augurio è che arrivi una vittoria anche se Donadoni è un allenatore di grande qualità e non sarà facile batterlo, nonostante tutti i problemi del momento in casa felsinea. Dal punto di vista della formazione, non è ancora possibile sbilanciarsi sui nuovi acquisti Berenguer e N'Koulou, visti soltanto appunto in Coppa Italia; positivo in termini assoluti invece l'acquisto di Rincon, mentre resta difficile da accettare la cessione di Benassi, seppur fosse chiara la sua difficoltà nel rientrare nel nuovo modulo di Mihajlovic: resta il fatto che la cessione di un giovane promettente che ha fatto bene con l'Under 21 azzurra non è mai semplice da digerire, a maggior ragione per il valore economico per cui è partito ovvero "soli" dieci milioni.
La vera perplessità è la difesa che, al di là di Sirigu che è un acquisto azzeccato, dev'essere riguardata a modo perchè il valore - maggiore o minore - rispetto all'anno scorso è ancora da definire e comprendere. Proprio per questo motivo sotto il piano tattico una delle chiavi fondamentali sarà il lavoro della coppia di centrocampo che dovrà dare molta copertura ed applicarsi nel lavoro di schermo ed interdizione per dare un grosso sostegno ai difensori centrali, anche perchè i due reparti saranno strettamente interdipendenti nell'aiuto reciproco se il Bologna dovesse giocare con un centrocampo a tre, come sembra. In linea generale comunque, a questo punto, deve esserci la volontà che il blocco di cinque giocatori alle spalle di Belotti, ovvero i centrocampisti e la linea della trequarti, facciano la differenza: in particolare l'altro elemento chiave sarà il ruolo giocato da Ljajic e dagli esterni. Questa può essere davvero la sua stagione, a cominciare proprio dalla sfida di questa sera.
Se al numero 10 è concessa una maggiore libertà di svariare per essere l'arma in più, il lavoro degli esterni sarà invece determinante ed è ben definito: Iago Falque e Berenguer avranno infatti il compito di saltare l'avversario nell'uno contro uno e creare la superiorità numerica sulle fasce, anche con l'aiuto dei due terzini che sanno spingere bene, per poi mettere i palloni in area a servire Belotti. Un'ultima nota proprio sul Gallo: averlo tenuto è stato un grande segnale, e lui rimane una garanzia per il Torino. Tatticamente ad ogni modo il Toro è abbastanza sbilanciato in avanti e quindi sarà necessario evitare di farsi saltare sulle fasce, in particolare nelle ripartenze bolognesi.
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