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Buonanotte Toro: ora tocca a noi!

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Buonanotte granata/ Inizio campionato perfetto per il Toro, e la chiusura di un mercato che ci ha portato nuova linfa per il futuro
Cristina Raviola

L'ultimo match di campionato all'Olimpico bruciava ancora sulle mani e nelle orecchie, mentre domenica camminavo verso l'entrata, nella pienezza dei cinque gol al Cesena, e nel ricordo della commozione di un saluto troppo pesante e doloroso per digerirlo in un'estate. Ecco il Toro: tornato tra le mura amiche, in una casa ben affollata di entusiasmo ed allegria, e soprattutto nell'aspettativa di veder sbocciare questi ragazzi, arrivati nel caldo agosto, a metà di un mercato conclusosi solo lunedì.

Batticuore nel riprovare emozioni conosciute e appena un po'cambiate, con la sensazione che qualcosa di grande stia cominciando, ma amarezza nell'incassare subito quel gol firmato da un improvvisato torero. A queste delusioni iniziali stiamo facendo un po'troppo il callo (segno sicuramente di un approccio al match da rivedere), ma il gesto inaspettato del viola in faccia al nostro Toro (ma che bella idea!) trasforma tutto in rabbia e desiderio di rivalsa. E la vittoria arriva, dolce, ricca e un po'vendicativa, prima su un pallone a mezza altezza preso da Moretti, poi sullo scatto di Quagliarella, ed esplode trionfante su quel missile lanciato da Daniele Baselli. Proprio lui, una delle piccole gemme del Toro, maturate in questo caldo mercato.

Si archivia la vittoria sulla Fiorentina e lunedì si chiude anche il mercato, con l'arrivo di Prcic, un altro giovanissimo pronto a sbocciare alla corte di Ventura. Cosa si può dire al presidente dopo un mercato del Toro a questi livelli, se non un "complimenti"? E dopo anni in cui terminavo agosto con le mani nei capelli, tutto questo è davvero un evento. Il sacrificio doloroso di uno dei frutti più preziosi del nostro albero è stato necessario per introdurre nuova linfa ed arrivare qui in questo momento, con questo inizio di campionato che ci fa soffrire di vertigini, mentre lanciamo un occhio in basso e ci scappa un ghigno.

Ora tocca a noi. Il presidente ha fatto il suo lavoro, ha curato i propri interessi, tutelando i nostri, comprendendo forse che è proprio questa la strada giusta. Ci ha trovato dei gioiellini giovani, tra cui questo ragazzo, la cui grinta e serietà stanno curando le ferite emotive di aver visto partire uno degli atleti più seri e dei visi più puliti che transitavano in serie A.

Cairo si è imposto con presenza ferma nel calciomercato, tra altri presidenti sgomenti nel non poter scippare per pochi spicci i talenti del Toro, curati e valorizzati da un grande mister. Ha programmato, ha fatto quello che aspettavamo da lui, da diversi anni. Lui ha fatto il suo, e noi adesso dobbiamo fare il nostro, con il sostegno che possiamo e dobbiamo a questa squadra. Abbandonando quel timore che da troppi anni ci pesa sulle spalle, affossandoci. Sollevando la testa verso i risultati che possiamo raggiungere. Senza volare, ma magari saltellando un po'. E, solo ogni tanto, guardando in giù.... giusto per dare un'occhiata a chi è rimasto indietro.

Buonanotte granata...

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