Dopo carabina, pistola, tiro con l'arco, lotta greco romana eccoci a vedere il Torello alle 18 in punto di una calda domenica agostana. E perché privarci del solito finale da Toro, così, subito, già dalla prima giornata?
columnist
Caos calmo…
Detto, fatto.
Questo è il Toro, al 21 di agosto non si suda per i 33 gradi che ci sono fuori, ma per l'altalena di arrabbiature, tensioni, gioie (poche). La squadra si è battuta con impegno, questo è giusto riconoscerlo, ed ha sfiorato l'impresa Di pareggiare una partita che pareva compromessa fino all'inizio dei minuti di recupero. Cosa, che fosse avvenuta, avrebbe certamente cambiato il nostro umore. Certo è che il disegno che sta dietro la costruzione del Toro di quest'anno è obiettivamente ancora un mistero che neppure a Voyager riuscirebbero a svelare. L'ottimismo è il gusto della vita, citava un noto spot televisivo, ma può essere anche assai pericoloso se poco giustificato dai fatti.
La squadra scesa in campo ieri ha palesato diverse carenze, la più evidente è la debolezza della difesa. Prendere tre gol da un Milan poco più che sufficiente è fonte di preoccupazione. Nel calcio, come nella vita , è dalla base che si costruisce qualcosa di solido e resistente.
Caspita, rileggendo questa ultima frase, mi rendo conto di essere più retorico di un prete al corso pre-matrimoniale! Già...a proposito di matrimonio, quello con il Toro è l'unico dove ci si incazza in continuazione ma non si divorzia mai.
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