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Cari Fratelli granata, che sensazione vi da essere proprietari di una televisione?

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Cari Fratelli granata, che sensazione vi da essere proprietari di una televisione? No, non sto parlando di quella che teniamo tutti noi in soggiorno, ma bensì quella che ha acquistato il Presidente del Toro e che di conseguenza,...
Beppe Pagliano

Cari Fratelli granata, che sensazione vi da essere proprietari di una televisione? No, non sto parlando di quella che teniamo tutti noi in soggiorno, ma bensì quella che ha acquistato il Presidente del Toro e che di conseguenza, è un po’ di tutti noi! Avete visto come è stata portata avanti la trattativa? Mesi e mesi di smentite e di piccole ammissioni, poi alla fine il comunicato più o meno ufficiale e la notizia che Urbano Cairo sarà il prossimo proprietario de La7, per la cifra simbolica di un milione di euro. Ancora una volta Urbanuccio nostro non si è smentito, ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissato spendendo praticamente nulla, ci mancava solamente che diventasse padrone dell’emittente televisiva ex Telecom con la formula del prestito con diritto di riscatto. Insomma quando si tratta di fare acquisti per il buon Urbano, non c’è alcuna differenza fra una emittente televisiva e un Meggiorini qualsiasi.   Ve lo immaginate Cairo quando entra che ne so, in un autosalone per acquistare un auto nuova? Vi immaginate il venditore che alla fine, dopo parecchi mesi, esausto, accetta tutte le condizioni imposte dal presidente del Toro, il quale esce soddisfatto dalla concessionaria con la sua fiammante utilitaria, dotata di tutti gli optonial compresi i cerchi in lega, solamente dopo aver limato il prezzo al massimo ed aver ottenuto un finanziamento a tassi stracciati.   Questo è il suo modo di portare avanti le trattative. Ci ricordiamo nell’estate del 2005 quando divenne proprietario del Toro, quale tira e molla fummo costretti a subire? Ci ricordiamo quante volte tutto fu sull’orlo di andare a monte? Fino ad una  benedetta sera di Agosto, quando davanti al Municipio, ci giunse la notizia che Cairo aveva liquidato Giovannone e di conseguenza era lui il nostro Presidente. Tra l’altro anche a causa di questa trattativa estenuante successero i gravi fatti dell’Hotel Campanile, a causa dei quali, alcuni carabinieri di pattuglia vennero feriti ed alcuni tifosi del Toro vennero condannati a pene severe. Quello che adesso tutti noi ci domandiamo è se con l’acquisizione de La7 cambierà qualcosa per il nostro Toro. Proprio ora che pian piano si iniziava a vedere qualche segnale di programmazione, può sussistere il rischio di un graduale allontanamento di Cairo dalle faccende del Toro? Ma sinceramente, se Cairo si allontanasse un po’ dal Toro sarebbe poi una così grave tragedia? Valutiamo insieme lo scenario che a breve potrebbe aprirsi di fronte a noi: Cairo sta diventando sempre più un personaggio di prima grandezza dell’imprenditoria italiana e di conseguenza non può più permettersi di subire sconfitte dovute al calcio, ne andrebbe della sua immagine imprenditoriale. E' altrettanto vero che la sua presenza al Toro non potrebbe più essere, da qui in poi, così assidua, ecco che la soluzione ideale che salverebbe capra e cavoli sarebbe la nomina di un Presidente con pieni poteri, così come fece Moratti all’Inter quando investì il povero Facchetti della carica di presidente. Chi meglio di Renato Zaccarelli potrebbe ricoprire la carica di Presidente del Toro? Cari Fratelli granata chi di noi non accetterebbe di buon cuore una decisione simile? Avremmo finalmente un personaggio fidato e dalla provata fede granata a capo della nostra amata società!   Capitolo Filadelfia. Pochi giorni fa abbiamo assistito all’ennesimo slittamento dello stanziamento dei fondi preventivati per l’inizio dei lavori riguardanti lo Stadio Filadelfia, magicamente i costi del progetto preliminare sono passati dai precedenti 8 milioni agli attuali 12, che in realtà potrebbero essere 14. Indubbiamente da cittadino posso capire quanto il momento sia difficile e sicuramente ci possono essere cose molto più importanti da fare rispetto alla ricostruzione dello stadio della leggenda granata, ma una cosa non riuscirò mai a comprendere: perché in un'altra zona della città i permessi sono arrivati in un batter d’occhio? Perché i terreni avevano così poco valore? Perché il Comune non ha pensato di guadagnare il massimo su queste concessioni edilizie, ma al contrario, ha svenduto a prezzi simbolici questi terreni che a qualcuno di nostra conoscenza frutteranno plusvalenze inimmaginabili? Domande come sempre le nostre a cui qualcuno, un giorno o l’altro, dovrà pur dare delle risposte…   Beppe Pagliano    (foto M.Dreosti)

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