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Che belli i corner alla Sansone!

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AUTORETE PROVVIDENZIALE - Toro-Chievo, primo tempo. E' il 12° minuto quando succede l'imponderabile. I granata conquistano un corner sulla destra della porta difesa da Sorrentino e – udite, udite! - a batterlo a rientrare di sinistro,...
Renato Tubere

AUTORETE PROVVIDENZIALE - Toro-Chievo, primo tempo. E' il 12° minuto quando succede l'imponderabile. I granata conquistano un corner sulla destra della porta difesa da Sorrentino e – udite, udite! - a batterlo a rientrare di sinistro, dopo un breve conciliabolo con Cerci, va un certo Sansone. C'è da lustrarsi gli occhi ammirando la perfezione della traiettoria a rientrare sul primo palo, così simile alle quindici o venti effettuate dal piccolo attaccante lucano lo scorso campionato di B nel Sassuolo. Palloni così il primo che li tocca, compagno o avversario che sia, li infila alle spalle del portiere novantanove volte su cento. In troppi, cronisti o tifosi, hanno sottovalutato l'autorete provvidenziale che ha sbloccato l'ultima gara casalinga dei granata nel 2012. L'importante è che ne abbiano preso atto Ventura e lo staff tecnico. In questa serie A, ormai derubricata a campionato di seconda fila in Europa, i corner a rientrare di Sansone potrebbero essere un valore aggiunto, un'arma irrinunciabile d'ora in avanti per scardinare le difese avversarie.   TIFOSI DOVE SIETE? - Quattro vittorie, otto pareggi e sei sconfitte sono un bottino accettabile per il Toro costruito nello scorso mercato estivo con parecchi affanni dal duo Cairo-Petrachi. Se consideriamo che tre di queste sconfitte – le due casalinghe con Cagliari e Parma e quella di Roma contro i giallorossi – sono dovute a clamorosi sviste arbitrali e non certo a prestazioni scadenti dei granata, davvero non si spiegano i 7/8mila posti desolatamente vuoti durante quasi tutte le gare disputate finora all'Olimpico. Parlare di crisi economica che riduce le spese voluttuarie del cittadino/tifoso è risibile. Ma come: in città e in prima cintura tutti o quasi circolano con due macchine per famiglia, le ricevitorie dove scommettere, giocare d'azzardo, acquistare i mefitici grattaevinci sono stracolme, i supermercati e gl'ipermercati scoppiano di gente con carrelli strabordanti di merci utili fino a un certo punto. Non parliamo di ristoranti, pub e discoteche: nei fine settimana fanno a cazzotti per entrarci! Manca il denaro per il biglietto allo stadio? Ma per favore! La verità è un'altra: fans provenienti in particolare dalla città e dalla prima cintura torinese che gli scorsi tre campionati di B frequentavano assiduamente l'Olimpico oggi trascurano, se non addirittura boicottano il Toro di Cairo e Ventura in A. Tre sono le ipotesi da contemplare: 1) giocano molto male i granata sotto l'egida del vulcanico mister genovese 2) Tafazzi, mitico simbolo dell'autolesionismo creato dalla Gialappa's, sta facendo sempre più proseliti sotto la Mole 3) gli assenti hanno tutti l'abbonamento alle pay per view e preferiscono poltrire a casa davanti al teleschermo perchè allo stadio fa freddo. Contenti loro … ma davvero il Toro merita tutta questa indifferenza?   CON TERVOR A TRINITY ROAD – Che vigilia di Natale infausta per l'Aston Villa e i suoi fans! Ieri il Chelsea ha letteralmente passeggiato sulle macerie dei Villans di Lambert: otto a zero a Stamford Bridge è un risultato che non ammette discussioni. Eppure durante e dopo il match molti fans che non avevano partecipato alla trasferta londinese si sono dati appuntamento nel luogo simbolo della propria passione: la scalinata di Trinity Road a Birmingham. Lì ieri qualcuno avrà pianto per le pessime notizie che giungevano via radio, ma la maggior parte era venuta alla ricerca delle preziose spille celebrative della Coppa dei Campioni vinta inaspettatamente nel lontano 1982 a Rotterdam sui favoritissimi tedeschi del Bayern capitanati da Paul Breitner. Il maggior collezionista, un arzillo 88enne di nome Trevor Hutchinson, era lì con la sua valigetta multiuso: qualche sterlina, una pacca sulla spalla del fortunato compratore, i suoi mille aneddoti sulla preparazione di quella memorabile trasferta in Olanda, la delusione letta sul volto dei tifosi bavaresi … insomma, anche se la sconfitta per 0-8 a Londra è brutta da digerire, life shall go on, la vita continuerà, cari Villans!   Renato Tubère

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