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Il Chievo non è sicuramente l’avversario più facile da affrontare in questo momento, ma a questo Torino nulla sembra precluso. Ciò che sta facendo la differenza è l’attacco, che con 9 gol segnati è tra i più prolifici della Serie A: Quagliarella è fondamentale, ma sicuramente Maxi Lopez con i suoi movimenti è una presenza silenziosa che pesa tantissimo in attacco.
Il Toro è su una via importante, e anche dopo il 2-2 di Verona la squadra ha saputo rinascere e battere la Sampdoria. Più si va in la, più questo Toro convince, e sicuramente la partita con il Chievo è la prova del 9 che ci dirà dove questa squadra può davvero arrivare.
Il Toro deve le sue fortune ad una grandissima organizzazione di squadra. Dietro, i meccanismi sono da grande gruppo, mentre a centrocampo tutti lavorano al meglio, con Baselli che può dire la sua in tutte le fasi di gioco. Zappacosta, poi, se scelto dal 1’, potrà essere la vera spina nel fianco dei clivensi. Dall’altra parte, il 4-3-1-2 di Maran può essere molto pericoloso: davanti ha quei due attaccanti complementari, e poi c’è la variabile Birsa, che come Meggiorini avrà il dente avvelenato. La difesa clivense, poi, è molto buona, e il centrocampo molto fisico, sorretto dall’esperto Hetemaj.
Penso che il Toro ormai, però, abbia la sua logica precisa di gioco, e a questo punto, vista la classifica, i granata devono concedere pochissimo agli avversari, soprattutto nelle ripartenze, visto che Birsa sa giocare tra le linee e Vives dovrà evitare di far si che ciò accadae, visto che è proprio nel gioco tra gli spazi che l’11 di Maran può diventare pericoloso.
Se la squadra viaggia come ha viaggiato finora, tuttavia, non ci saranno problemi: questa può essere davvero la prova della maturità assoluta per i ragazzi di Ventura, e - come si usa dire in Toscana, “se ci vai bischero e sciolto ti fai male”, mentre se prepari al meglio la gara e ti affidi all’esperienza di Ventura e dei giocatori più maturi (Vives, Bovo, Quagliarella su tutti) si può pensare di non soffrire e arrivare ad una vittoria storica per classifica e morale.
Tornando alla tattica, nel 3-5-2 granata i due esterni di centrocampo devono essere non bravi, ma bravissimi: bisogna saper crossare con i tempi giusti giocando contro una squadra che si schiera con una mediana a 3, e che dunque lascia molto spazio sugli out dando l’opportunità alle frecce di Ventura di sfondare sulle fasce e rifornire bene le punte. Su Peres a sinistra ci sono pro e contro; sicuramente lui e Zappacosta insieme possono costituire un valore aggiunto enorme, ma attenzione alla posizione: quando si va sul fondo occorre mettere la sfera con il piede esterno per dare maggiore efficacia, e Peres sulla sinistra questo non lo può fare. Tuttavia, è solo un lavoro di sincronismo con il reparto offensivo, e se Ventura ha preparato i suoi attaccanti per muoversi in modo da farsi trovare pronti a cross mancini dalla destra, allora si può davvero pensare a questa soluzione per gli out.
Il Chievo, comunque, se si trovasse ad affrontare sia Zappacosta sia Peres, dovrà fare estrema attenzione alle fasce, e potrebbe perdere lucidità a schermare il centrocampo concentrandosi massimamente sui due esterni. Ad ogni modo sarà una gara bella e non facile, dove si capirà davvero cosa può fare il Toro in questo campionato.
Raffaello Vernacchia
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