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Ciao Capitano, uomo vero

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Ultima giornata: a Torino sale una delle rivelazioni della stagione. Ben diretto da Maran il Catania di Pulvirenti ha ancora qualcosa da chiedere al campionato. Cosa?  LARGO AI GIOVANI? - I siciliani potrebbero con...
Renato Tubere

Ultima giornata: a Torino sale una delle rivelazioni della stagione. Ben diretto da Maran il Catania di Pulvirenti ha ancora qualcosa da chiedere al campionato. Cosa?    LARGO AI GIOVANI? - I siciliani potrebbero con un risultato positivo tenersi alle spalle addirittura l'Inter di Moratti: cioè un club con un monte-stipendi addirittura dieci volte superiore a quello degli etnei! Non sarà facile batterli, Barrientos e compagni: piccoletti, veloci, fastidiosi come mosche cocchiere quando si cerca di aggirarli sulle fasce, lo 0-0 fu strettissimo all'andata pur giocando in dieci per quasi un'ora di gioco. A Ventura il pubblico granata, reduce dalla spettacolare "Marcia per il Filadelfia" che colorerà di granata Torino a partire dal primo pomeriggio, chiede in questa passerella finale l'esordio dal primo minuto di qualche giovane. A salvezza raggiunta in effetti perchè non gettare nella mischia ad esempio Diop - quella sua espulsione assurda a Cagliari quanto è pesata sulla sua stagione? - oppure Bakic - del talentuoso montenegrino si sono perse le tracce da tempo, resterà o verrà rispedito a Firenze? - o Menga - uomo di fascia esplosivo, che dovrebbe essere perfetto per il 4-2-4 venturiano? Eddai, mister Giampiero: largo ai giovani, almeno stavolta che i tre punti significano poco o nulla!    CAPITANO, MIO CAPITANO! - Domani sarà quasi certamente la sua ultima apparizione in maglia granata. Del capitano sappiamo ormai tutto. Ventura non lo considera adatto ai suoi schemi di gioco, Rolly giustamente vuole giocare titolare da qualche altra parte e le offerte, ora che è un parametro zero, non gli mancheranno. Mancherà lui a noi, eccome! Ancora non ci credo se penso all'ultima volta che mi è capitato d'incontrarlo qui a Torino. Un mese fa o poco più. Venerdì pomeriggio. Centro città, dalle parti di via Po. Un crocicchio di gente che urla felice: fra loro spiccano due maglie con lo stemma dell'altra formazione cittadina. Uno dei due esclama: "Una foto, capitano: fai una foto con noi, per piacere!". Vestito elegante ma senza lo sfarzo inutile di certi suoi colleghi milionari, Rolly sorride, scambia con loro qualche battuta, firma pure qualche autografo e poi ... zàc: s'infila come una freccia nel Toro store in Piazza Castello. Combattente nato, comportamento inappuntabile in campo e fuori, Rolly Bianchi lascerà un vuoto difficilmente colmabile nello spogliatoio. Tanto per dirne una, chi ha segnato secondo voi il gol - e che gol! - che ha sancito la salvezza del Toro in questo tormentato finale di stagione? Proprio lui in quel di Bologna al minuto 93! A Manchester sponda City ci sono tifosi che ancora oggi mi domandano ogni settimana sue notizie: eppure lassù Rolly o "the scarved one" (quello con la sciarpa) è durato lo spazio di pochi mesi nel lontano 2007/08. Non ci sarà nessun Floccari, o Scocco, o Vattelapesca pronto a raccogliere l'eredità pesante che lascerai: ovunque andrai buona fortuna e buona vita a te, caro Rolly!    SOTTO IL COLBACCO UN PUGNO - Una data da segnare sul calendario? 9 dicembre 2013: perchè? Saranno passati giusto quarant'anni dal derby in cui l'oggi ottantenne Gustavo Giagnoni, mister granata di quei tempi, diede uno spettacoloso pugno in faccia a Franco Causio, reo di averlo ripetutamente provocato a due passi dalla sua panchina durante un derby. Dapprima si pentì, il celebre mister col colbacco. Ma quando tornò al Filadelfia il martedì dopo per la ripresa degli allenamenti c'era un migliaio di granata festanti che lo volevano portare in trionfo. "Mi commossi. Dovessi tornare indietro rifarei tutto. Perchè quando ci vuole ci vuole!". Parole come pietre le tue, caro Giagno!    Renato Tubère      Foto Dreosti

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