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gazzanet
"Non esageriamo, dai: siamo pur sempre noi. Con uno stadio (quasi) pieno, con un Falque oltre ogni previsione, con un rigore che ai tempi dei Barone e Bjelanovic non ci avrebbero dato neanche dopo tre giorni di preghiera ininterrotta a Lourdes. Ma siamo pur sempre noi. E per la legge dei grandi numeri, meglio aver imparato la lezione con una non-sconfitta. Ma con un punticino conquistato contro (la sparo, tanto che ci sono) una nostra papabile concorrente per le porte d’Europa nel caso il Torino scegliesse di essere Toro fino a fine maggio (Sinisa docet).
"Sinisa, ecco. Che la metamorfosi stia effettivamente avvenendo lo si capisce proprio da ciò che è scritto tre righe sopra: non dobbiamo più perdere come polli per capire che la prossima è meglio essere meno polli. Un passo significativo che già ci siamo detti più volte. Mastro serbo sa che il nostro gioco esalta i sei uomini dal centrocampo in su e a volte pugnala alle spalle gli altri cinque (compreso piedone Hart) che devono difendere la nostra fidanzata chiamata porta. Speriamo non lo capiscano anche gli altri e l’Inter di de Boer. Un mio amico ieri sera mi ha supplicato: “Ti prego, venite qua e mandatecelo via”. In gioco c’è un panino con la porchetta. Ragazzi, spero mi possiate leggere: occasione d’oro, no?
"Ma il mai cuntent di oggi sta rinchiuso nel passato e in una dichiarazione, impossibile da non riportare: “Il migliore risultato, oltre sinceramente a qualche plusvalenza per il nostro presidente, è stato ricostruire l’immagine della squadra. Oggi il Torino è una realtà ambita, tanto che Hart viene al Toro con grande naturalezza: cinque anni fa non credo che sarebbe successo”. Commissario, abbiamo un problema. O meglio, abbiamo capito dove vuole arrivare. Anteporre la propria persona rispetto alle opere di bene fatte e presunte è sì nobile, ma riapre una ‘taglietto’ che forse era meglio non riaprire. Il taglietto di chi a distanza di mesi, per le stesse e presunte opere di bene, divide (ancora) una tifoseria.
"Il taglietto che rende Giampiero Ventura l’allenatore più utile e meno grato nella storia non solo di un esercito di mai cuntent, ma di tutto l'universo Toro.
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