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Torna a vincere il Toro, grazie ad un gol di Duvan Zapata. Rischiano poco e sfruttano bene le occasioni i ragazzi di Juric in una partita combattuta, ma guadagnano un meritato successo da squadra matura. Il Toro tiene la porta inviolata per tre partite di fila, ed è la prima volta da quando Juric è allenatore del Toro (l'ottava in questo campionato). In assoluto, non succedeva dalla serie di sei partite consecutive senza subire gol tra gennaio e marzo 2019. Il mister contro i toscani festeggiato l'1-0 e le 100 panchine raggiunte in granata. Così come contro l'Atalanta, è ancora Zapata il trascinatore al Grande Torino, poi ci pensa Milinkovic-Savic ad abbassare la saracinesca e arriva il terzo successo consecutivo in casa. Juric sceglie la strada della continuità e punta sul solito undici, con Linetty che torna dalla squalifica e si riprende, alla grande, il posto, mandando in panchina l'ex Ricci, apparso un pò appannato nella trasferta di Frosinone. Tameze fa ancora il braccetto di destra, a sinistra viene confermato Vojvoda e in attacco c'è Vlasic a supporto del tandem Zapata-Sanabria, con il paraguayano che stringe i denti nonostante i dolori da tendinite. Dopo il ricordo di Mihajlovic ad un anno dalla scomparsa, i granata partono subito arrembanti e già al 10' Sanabria si inventa un gol capolavoro con stop e rovesciata, ma il vantaggio è annullato per un fuorigioco di Vlasic. Il dominio territoriale è evidente, la squadra di Juric riesce a capitalizzare al 25': Sanabria manda in profondità la freccia Bellanova, cross perfetto e stacco di Zapata su Ismajli che batte Berisha. Ilic ha subito l'occasione per il raddoppio ma calcia addosso a Grassi, poi prova a venire fuori l'Empoli. I toscani creano pericoli dalla bandierina e troverebbero anche due reti proprio da corner, prima con Ebuehi e poi con Cacace, ma in entrambi i casi viene segnalato fuorigioco. All'ora di gioco Andreazzoli sceglie di rendere l'Empoli più offensivo e inserisce Destro e Cancellieri. I due subentrati creano subito un'ottima palla-gol ma Milinkovic-Savic è bravissimo in uscita bassa a togliere con la manona il pallone dai piedi dell'ex Lazio. Il Toro sale così a quota 23 punti e conferma l'ottimo momento, con una sola sconfitta nelle ultime sette gare, la temporanea nona posizione, a 5 punti dal Bologna, quarto e a 4 punti da Napoli e Fiorentina, quinta e sesta. Dopo sedici partite, dal ritorno in A solo nella stagione 2016-2017 il Toro ha avuto più punti di oggi (allora furono 25). Non è accaduto nemmeno nel campionato 2018-2019 con Mazzarri, chiuso a 63 punti. Però, più che pensare all'Europa (in questo momento a mio avviso non raggiungibile), è giusto sottolineare come la squadra stia maturando e stia crescendo. Juric, lo abbiamo già scritto più volte, ha capito che per andare avanti doveva tornare alla sua prima stagione, con meno palleggio e più grinta e pressing e doveva cambiare modulo. Poi, con il cambio al 3-5-2 ha definito le gerarchie in attacco: Sanabria è (nettamente) più forte di Seck, ed è la spalla di Duvan, che piano piano sta tornando al 100%. Interessanti le parole di Juric post match: "Altre 100 col Toro? Va benissimo così, negli ultimi due mesi mi sto divertendo di nuovo, prima c'era tristezza. Europa? Credo nei ragazzi, la classifica è molto corta. Ho nella rosa valori giusti. È cambiata la mentalità e la voglia di stare insieme. I ragazzi arrivano ad allenamento felici. Non perdiamo più tempo sulle stronzate, ma lavoriamo sulle cose concrete. Siamo giusti e dobbiamo continuare così. Avevo permesso cose che non ho mai accettato in vita mia. E ho perso la squadra, a un certo punto. Poi mi hanno aiutato molto giocatori come Tameze e Linetty a riprendere in mano la situazione. Sono contento della seconda parte di campionato dove ci siamo ripresi ad allenare bene con media altissima di punti. Vogliamo fare bene, la classifica è corta. Ho buone sensazioni, la squadra mi piace come interpreta la gara". Da segnalare, ancora una volta, l'ennesimo torto arbitrale subito: questa volta non è stato concesso al Toro un rigore per un fallo di mano di Luperto. Questa volta abbiamo vinto, ma quanto avrebbe pesato questo errore se non fosse finita così?
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