- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
Nel 2007, dopo essere stati difesa in maniera tutto sommato deludente da Abbiati (a parte due prestazioni mostruose nella doppia sfida contro il Cagliari, ben poche volte si è visto il portiere che ci si attendeva) la porta granata va in custodia a Matteo Sereni. Non nego la gioia: un portiere capace di miracoli assurdi, tosto, esplosivo, apparentemente con pochi punti deboli. Una specie di Superman fra i pali, ma purtroppo non è servito ad arginare le spesso deludenti prestazioni della squadra. Anche Superman può fare poco se davanti ci sono sempre troppi compagni sottotono e così il suo bottino di squadra è magrissimo (una salvezza opaca, una retrocessione, una sconfitta nella finale dei playoff in B), nonostante Matteo sia sempre stato fra i migliori in campo. In campo fumettistico esistono i “what if?”, albi che prefigurano destini alternativi a personaggi noti se solo qualcosa fosse andato diversamente. Bene, pensate ce l’avessimo avuto negli anni di Ventura al posto di Padelli (nulla di personale, eh, Daniele). Invece ci è toccato l’universo in cui Sereni è stato nostro portiere dal 2007 al 2010 e non in anni migliori. Lo stesso discorso, in quelle stagioni, si potrebbe fare per Vincenzo Grella, ma questa è un’altra storia, soprattutto è un’idolatria personale.
Sereni ha fatto parate simili come spettacolarità a gol in rovesciata, spingendo il corpo a prendere palloni praticamente già dentro il sacco, quando solo un istinto bestiale e una fiducia incrollabile nei propri mezzi può farti arrivare fin lì coi compagni già con le mani nei capelli, posto in cui di lì a poco sarebbero finite quelle degli avversari. Racconterò gli interventi che mi sono rimasti più nel cuore, senza la pretesa di essere esaustivo. Un po’ come quando chiudi gli occhi, accendi la musica e ti lasci trasportare dai ricordi.
LEGGI ANCHE: Storia di un minuto
2007/2008 JUVENTUS-TORINO 0-0
Il derby a noi noto come la traversa di Rosina, in realtà è anche quello di un paio di interventi oltre l’umano di Sereni, entrambi nella ripresa. Per esempio quando Del Piero ha la possibilità calciare una punizione da circa venticinque metri, posizione centrale, quella in cui i grandi tiratori fanno paura perché possono metterla all’incrocio. Il numero dieci bianconero, infatti, la mette lì, ma non ha fatto i conti con Superman. La palla sembra andare sotto la traversa, poi si allarga. Sereni è già in volo, inarca leggermente la schiena e arriva con la mano aperta sulla sfera dandole uno schiaffone. Una parata così plastica, così perfetta che quasi oscura un altro intervento nel finale su azione d’angolo quando si allunga sul colpo di testa di Camoranesi e poi ha ancora la forza di mettere il braccio nel mucchio selvaggio che sta per calciare in rete salvando il risultato definitivamente.
LEGGI ANCHE: Le riserve
2007/2008 TORINO-FIORENTINA 0-1
Tra le tante leggende che fioriscono attorno al Toro, ce n’è una che racconta che abbiamo “fatto vincere” la Fiorentina, in quanto noi eravamo già salvi e loro in corsa per la Champions League. Posto che al gol del vantaggio viola esultarono anche parecchi dei nostri, riguardando le immagini la realtà sembra lontana dalle chiacchiere: creammo un discreto numero di occasioni, venne annullato un gol a Diana probabilmente buono e Sereni, prima di cedere alla nota rovesciata di Osvaldo, prese tutto il prendibile e anche di più. Diciamo che se li abbiamo fatti vincere, siamo stati ottimi attori. Sereni comincia il superlavoro quando Santana si ritrova davanti a lui dopo pochi minuti: lo chiude col piede e, non pago, spazza via col destro come se fosse un difensore per anticipare Osvaldo. Santana ci prova di nuovo di testa all’11’, ma Sereni, spettacolarizzando un po’, alza sopra la traversa. Al 26’ Matteo devia con la punta delle dita una punizione di Liverani e, sul corner, rimette il mantello da Superman per allungarsi all’inverosimile sul colpo di testa di Gamberini. Il tempo si chiude con un altra bella respinta sulla conclusione da fuori di Montolivo. Nella ripresa c’è ancora spazio per un’uscita tempestiva su Osvaldo prima di mangiarsi le mani per qualche gol sbagliato di troppo e per cedere alla prodezza del futuro romanista al 76’.
LEGGI ANCHE: Nel buio
2008/2009 INTER-TORINO 1-1
Incastrato in una disperata zona retrocessione, il Toro del Novellino bis a Milano dovrebbe fare la vittima sacrificale, ma così non è. L’Inter di Mou, che sta provando la fuga, sbatte contro Sereni già nel primo tempo, quando Matteo distende il braccio in modo da far sospettare che ce l’abbia come Mister Fantastic per dire no a un colpo di testa di Cruz. Nella ripresa Bianchi, con una splendida frustata di testa su centro di Abate, porta il Toro in vantaggio e da lì comincia l’assedio. Cordoba inizia subito schiacciando di testa, ma il riflesso di Sereni, di granata vestito, è felino e respinge in modo esplosivo. Burdisso pareggia di testa, sempre su azione d’angolo, e ancora su corner sembra che il Toro debba capitolare la seconda volta. Crespo inzucca benissimo, la palla scende, sta per entrare nell’angolino basso, ma Sereni ha ancora la forza per deviarla sul palo con quel poco di dita che può utilizzare. Ancora un palo per l’Inter nel recupero, sulla cui mischia successiva il nostro numero uno prenderà un calcione in faccia, e si esce da San Siro con tanto freddo, tanta sofferenza, ma soprattutto con un punto.
LEGGI ANCHE: Uno zar nel taschino
2008/2009 TORINO-JUVENTUS 0-1
Derby di rara amarezza, quindi non mi dilungo oltre su come si sia svolto, su come sia finito, su chi lo abbia risolto, ma vi parlerò soltanto di cosa ha preso Sereni nel primo tempo. Per esempio quando Giovinco mette Amauri solo davanti a lui: Matteo si butta con l’istinto di chi fa muro a pallavolo, ma lo fa in orizzontale, volando e la palla finisce in angolo. Questo è nulla rispetto alla parata che sta per arrivare, una delle più clamorose viste dal vivo. Iaquinta incorna perfettamente la sfera, indirizzata all’angolo basso. Sembra finita, ma con la forza della disperazione Superman tocca il pallone, lo tiene a bada, mette tutto quello che ha dentro per non fargli superare la linea e, cosa più pazzesca di tutte, lo blocca. Ci sarà ancora un grande intervento nel secondo tempo sull’ennesimo colpo di testa subito, ma tutto scompare davanti a quello della prima frazione.
LEGGI ANCHE: La promozione che visse due volte
2008/2009 NAPOLI-TORINO 1-2
A tre giornate dalla fine, il Toro è disperato. a Napoli cerca il primo successo esterno stagionale che potrebbe volere dire tantissimo nella lotta per evitare la B. Pià sembra fare sprofondare i granata all’inferno, poi una grande girata di Rolando Bianchi e una punizione capolavoro di Rosina ribaltano la situazione nella ripresa. I partenopei attaccano nel finale coi granata, passati da Novellino a Camolese, che non ne hanno più. La lucidità è così scarsa che bisogna guardarsi dal fuoco amico: Datolo batte una punizione rasoterra dal vertice destro dell’area, Stellone prova a rinviare, ma la palla va verso la nostra porta. Sereni ha l’ennesimo grande riflesso e mette in angolo rischiando di stamparsi contro il palo. In quel preciso istante sembra la parata salvezza. Il gol vittoria del Bologna contro il Lecce, in pieno recupero, farà capire che non sarà così, prima dello psicodramma contro il Genoa della domenica successiva.
LEGGI ANCHE:Best of Bersellini 2 83/84
2009/2010 SASSUOLO-TORINO 2-3
In un “Braglia” di Modena invaso dai tifosi granata, il Toro dei Peones affronta il Sassuolo nella sfida che può rendere i playoff promozione praticamente cosa fatta. Il vantaggio su rigore di Bianchi è immediato, ma i neroverdi reagiscono. Sereni è in giornata di grazia. Lo capisce subito Quadrini quanto vede Matteo volare vicino al montante per togliere un suo colpo di testa dalla porta, poi anche i pali sono amici nostri per una volta. Il raddoppio di Scaglia a inizia ripresa sembra darci tranquillità, invece la via crucis è appena cominciata visto che Pestrin viene espulso, severamente, per doppia ammonizione. La palla resa viscida dalla pioggia consente a Quadrini di riaprire la gara e gli uomini di Pioli si riversano nell’area granata. Sereni si produce in un doppio intervento su Quadrini e Bianco fino al capolavoro su Noselli che, liberato da Zampagna, può calciare al volo da posizione centrale. Quasi un rigore, meglio di un rigore. Sereni si butta sulla sua sinistra e dice di no con un intervento da videogioco. Il gol capolavoro di Gasbarroni a 10’ dal termine (ne parleremo, ne parleremo) richiude il match, ma il Sassuolo non si arrende. Sereni toglie una punizione dal “sette” giusto per arrotondare l’otto in pagella e il gol di Zampagna allo scadere è tanto bello quanto inutile.
LEGGI ANCHE: Best of Bersellini 3: quella partita
Purtroppo un infortunio toglierà di mezzo il nostro portiere nella gara successiva contro il Vicenza e, quel che è peggio, non rientrerà in tempo per i playoff lasciando il posto al pur onorevole Morello. Non sapremo mai se con Superman in porta saremmo volati in A, è l’ennesimo “what if?” con cui ci tocca avere a che fare.
Classe 1979, tifoso del Toro dal 1985 grazie a Junior (o meglio, a una sua figurina). Il primo ricordo un gol di Pusceddu a San Siro, la prima incazzatura l’eliminazione col Tirol, nutro un culto laico per Policano, Lentini e…Marinelli. A volte penso alla traversa di Sordo e capisco che non mi è ancora passata.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA