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Tutto Toro-Real minuto per minuto

Francesco Bugnone
Francesco Bugnone Columnist 
Culto / Torna l’appuntamento con la rubrica di Francesco Bugnone: un'imperdibile rievocazione secondo per secondo, azione per azione di una partita storica per tutto il mondo granata

Avevo tanta voglia di parlare di Toro-Real Madrid e stavolta quello “vero”, non l’amichevole del 1996 raccontata parecchi mesi fa. Perché è un totem, un rito di passaggio per chi c’era e un racconto di fantascienza per chi è arrivato dopo. Volevo parlarne, ma cosa dire che non sia stato già detto? Volevo parlarne, ma in modo diverso e allora sono andato su YouTube, ho cercato il video di Famila76 in cui c’era tutta la partita e me la sono riguardata tutta e mentre la riguardavo la commentavo nella testa. Rivivevo emozioni, scoprivo cose che mi erano sfuggite. Allora ho deciso di parlarne così, scrivendo man mano ciò che vedevo in una sorta di Toro-Real minuto per minuto, semifinale di ritorno di coppa Uefa, notte di sogni.

PREPARTITA

 0.00 OLE’. Comincia così il collegamento della Rai, con un grido del pubblico mentre lo speaker sta leggendo le formazioni. Ai tempi i prepartita erano rarissimi, anzi l’importanza dell’incontro è data dal fatto che tutto inizi qualche minuto prima della gara, visto che in altre circostanze le immagini iniziavano a scorrere con le squadre già in campo o addirittura a partita iniziata da qualche secondo. Comunque OLE’ è l’urlo che accoglie i telespettatori, per far capire che aria tira, che la Maratona è già in palla, pronta per affrontare quel ritorno che aspettava dal triplice fischio finale di Madrid, dopo l’immeritato 2-1 subito.

La calda voce di Pizzul illustra le formazioni, mentre Galler guida in campo le squadre. Real senza Sanchez, Prosinecki e Sanchis, noi senza Policano. Bruno passa la parola ad Agroppi, “vecchio cuore granata” e gli chiede se sente la partita. Aldo, con un filo di voce, si dice fiducioso, ma emozionato. “Chi non salta bianconero è” in sottofondo, poi “Martin Martin Vazquez”. Gran colonna sonora da subito. Il Real è alla portata e non è una boutade. E’ vero, pare di sognare.

Mentre Pizzul dice di come Galler non sia particolarmente gradito ai madridisti, tutto è pronto per partire.

PRIMO TEMPO

2.40 Partiti, batte il Real sotto una salva di fischi. Una quindicina di secondi e Fusi, in scivolata, interrompe la trama di gioco dei blancos toccando il primo pallone granata. L’olè del pubblico squarcia l’etere, uno di quegli urli che si ricordano finché si campa.

4.37 Il più teso sembra Cravero, uscito in barella all’andata. Prova un dribbling, scivola, solo un po’ di spavento.

5.45 Primo assaggio del trattamento Bruno per Butragueno, che va addosso col corpo allo spagnolo in mezzo al campo. Intervento rude, ma non cattivissimo. Giusto per far capire che non sarà serata.

6.13 La miccia che accende il Toro è un colpo di testa di Casagrande a lanciare Vazquez, anticipato all’ultimo da Lasa. Sul pallone poi vanno ancora Casagrande, Lasa, l’avanzato Annoni. Tutti vogliono quel pallone. Galler fischia un fallo sul nostro numero nove ai venticinque metri.

8.03 Inquadrano la panchina del Real. Spunta l’inconfondibile scucchia di un giovane Luis Enrique.

9.01 Lunghissimo e ottimo giro palla del Toro nella metà campo madrilena, intesa come i loro trenta metri, altro che partire da dietro. Lentini lavora bene una palla a destra per Annoni che centra lunghissimo, Mussi non sa bene come fare a domare quel pallone difficile e lo stoppa malamente con le ginocchia, ma recupera e appoggia a Martin Vazquez. Rafa sembra perderla, ma poi la riconquista e verticalizza genialmente ancora per Mussi. Mister Utilità entra in area e centra lungo come Annoni, ma dalla parte opposta. Lentini recupera palla sul lato destro dell’area, cross per Casagrande che viene anticipato da Ricardo Rocha che non può far altro che imitare quello che avrebbe fatto Walter se gli fosse arrivato il pallone, ovvero metterlo in rete. Il “GOOOOL” urlato dal “Delle Alpi” arriva dalle viscere, è belluino, orgasmico, me lo sono risentito in continuazione nei giorni successivi. 1-0, passeremmo noi. Chicca sadica, che bello che se la sia buttata dentro da solo Rocha, odioso all’andata (andò a urlare in faccia a Policano a terra non si sa cosa, forse per intimorirlo, senza sapere chi avesse di fronte: Robi sghignazzò e fece il gesto “questo è matto”) e già plateale al ritorno, con gesticolate inutili. Sono passati sette minuti. La finale dista ottantatré. Ricordo quando ero piccolo ripetermi, ogni dieci minuti, ne mancano solo ottanta, settanta, sessanta. Ma non corriamo troppo. Torniamo lì. In campo abbracci random fra i giocatori, quando non sai bene chi festeggiare dopo un autogol.

11.41 Anche Agroppi chiede quanto manchi alla fine

13.43 Ricardo Rocha palla al piede continua a fare gesti. Ma che cazzo fai i gesti. Sono andato a vedere se era ancora vivo giusto per capire se potevo ancora dirgliene. E’ vivo. Quindi cazzo gesticoli. Con sti baffoni alla John Holmes, poi.

14.39 Uno splendido recupero palla di Lentini fa capire una cosa che già si intuiva: Gigi è leggermente in serata.

20.55 Martin Vazquez fa un recupero difensivo e non è nemmeno il primo. Eppure stanno dicendo che non sta giocando molto bene, sta sentendo la partita. Vorrei aprire una squarcio temporale e fargli vedere cosa arriverà da un cinque-sei anni dopo in poi. Pochi secondi e verticalizza con pura classe per Lentini. Vorrei riaprire lo squarcio.

24.51 Paco Llorente calcia malamente sul fondo da posizione non impossibile. Meno male che non c’è Sanchez.

25.45 Spunto centrale di Scifo e lancio meraviglioso a destra per Annoni, sul cui bel cross Casagrande arriva con un centesimo di secondo di ritardo e Fusi si fa ribattere il tiro. Quanto siamo forti.

29.23 Il pubblico chiama l’uomo a Cravero, da vero dodicesimo in campo. Agroppi, poco dopo, dice che il Torino, probabilmente, in Spagna vincerebbe il campionato.

33.37 Quando Cravero si sgancia, Fusi lo copre. E viceversa. Questa cosa mi faceva letteralmente impazzire. Un meccanismo perfetto.

35.13 Un Annoni pervaso da senso di onnipotenza è bravissimo a opporsi in scivolata a un tentativo in area di Llorente. Qualche istante dopo è Bruno a immolarsi col corpo su Michel. Perdiamo qualche pallone di troppo, siamo noi ad avviare le azioni del Real. Nel frattempo Bruno manda al bar Michel con una finta nei pressi della linea di fondo e libera con la Maratona in delirio. Chissà, nove mesi dopo, quanti bambini si chiameranno Pasquale grazie a questa giocata.

35.56 Ammonito il diffidato Hierro.

Pizzul: “comunque vadano le cose Hierro non potrà giocare la prossima partita di coppa con il Real”

Agroppi: “Di questo passo non l’avrebbe giocata lo stesso”

Pizzul: “Piano Aldo, non vendiamo…”

Agroppi: “Io forse sono un po’ più tifoso di te, la vedo più…”

Pizzul (sorride): “Si tratta di essere prudenti”

Agroppi: “Hai ragione, hai ragione, quando vedo queste maglie purtroppo…”

38.05 Un malinteso Annoni-Venturin lancia un contropiede Real, panico, Llorente da sinistra mette un pallone pericoloso, Marchegiani esce e torna indietro, non si capisce più nulla, Hagi non aggancia, poi Venturin sbroglia. Aiuto.

38.24 Ricardo Rocha sclera per una mancata regola del vantaggio, fa gesti, mima cartellini, botta di fischi, ma fate furb.

44.35 Dopo un tempo a cantare senza sosta, la Maratona respira un secondo. I tifosi madrileni ne approfittano per un “Torino Torino vaffanculo”. Qualche secondo e si ricambia con calore, poi si ricomincia a cantare.

45.55 Cravero sbaglia a impostare e Mussi fa ululare la Maratona con uno splendido recupero e una ripartenza in slalom. Due anni dopo giocherà la finale dei mondiali americani. Non è un caso.

48.13 Ennesimo pallone recuperato da Mussi, che con la punta del piede fa ripartire Scifo, mentre il volume dello stadio sale. Casagrande supera due avversari a centrocampo con altrettanti dribbling netti che ti fanno sempre meravigliare di come un giocatore alto 1,91 possa avere quella leggiadria nel breve. Si inserisce ancora Scifo che lancia immediatamente Vazquez a destra, cross radente, tacco di Lentini, Casagrande a colpo sicuro trova il piede di Buyo. Azione incredibile, forse una delle più belle che abbia visto fare alle nostre maglie nella mia intera vita.

49.13 Ultimo brivido con Annoni che sbroglia allungando la gamba all’inverosimile. Fine primo tempo. 45’ alla finale, 45’ all’appuntamento con la storia. A distanza di ventinove anni, sono un po’ sudato.

INTERVALLO

 50.02 Si continua a sfidare la scaramanzia. Franco Costa dice ad Annoni: “Per adesso siete in finale”. Tarzan, con un gesto fugace, mette le mani ad altezza balle per un attimo e, prima di analizzare il primo tempo, dice che è meglio aspettare per dire di essere in finale.

50.57 In tribuna stampa si continua a calpestare qualsiasi regola scaramantica. In poco più di due metri quadrati sono molte le voci che si alternano al compianto Beppe Barletti, preso benissimo. Parte Claudio Sala, quindi Chiambretti che scherza sulla reale fede calcistica di Beppe che a un certo punto dice “a me va molto bene perché vado ad Amsterdam in finale” e si becca un “con le donne?” “No, col Torino!”. Chiambretti continua paragonando il Real alla Sambenedettese (con tutto il rispetto per la Sambenedettese) e poi tocca a Gino Bacci che, ridendo, interrompe Barletti mentre tossisce “smetti di tossire, se no non ci sentono”. Tutti carichi e contenti, quel Toro è così bello che fa sentire tutti sicuri. D’altronde, prima di quella partita, eravamo tutti convinti come mai nella vita di farcela. Solo un “Se ci dovesse andar male” di prammatica di Bacci dopo l’ennesima domanda ottimistica prova a riportarci sulla terra. Invano.

SECONDO TEMPO

 1.02.07 “Forza vecchio cuore granata” e “Sotto la curva, segnate sotto la curva” echeggiano dalla Maratona. Sì, perché sarà proprio sotto il tempio del suo tifo che il Toro attaccherà nella ripresa. Si riparte, battiamo noi.

1.03.41 Dopo un tiro telefonato di Hagi, occasione per noi. Scifo crossa da sinistra dopo aver fatto ballare un pochino Chendo, Lentini mette alto di testa da pochi passi.

1.04.39 Scifo ha proprio deciso di salire in cattedra e prova a mettere Casagrande davanti alla porta, ma Walter sbaglia un controllo non da lui

1.08.35 Bruno vince l’ennesimo duello sul Buitre, in modo sontuoso, a testa alta. Non ce n’è.

1.09.05 Stavolta Butragueno salta Bruno e verticalizza per Paco Llorente: ci pensa Cravero con uno splendido intervento in scivolata alla Cravero, finalmente.

1.13.32 Hagi, dopo due tiri velleitari, torna per un attimo Maradona dei Carpazi e fa viaggiare a sinistra Llorente, che prende velocità e crossa basso. Marchegiani in tuffo rimedia e Cravero spazza. Guai a lasciare mezzo spazio, guai.

1.23.34 Il Real inizia a farci sudare, anche perché il tempo stringe. Respiriamo quando conquistiamo un angolo grazie a una discesa di Annoni, sul quale Casagrande stacca praticamente solo, sembra fatta, ma no, pallone centrale, parato. La Maratona sostiene come non mai, squadra e tifosi si prendono per mano a vicenda.

1.24.35 Lasa lascia il posto a Luis Enrique che Pizzul, e la grafica, chiamano Martinez. Brunone dice che è un cambio per dare “maggior forza penetrativa” al Real. Mettete a letto i bambini.

1.26.22 Mini sombrero di Mussi su Llorente che rimane quasi in stato confusionale nel tentativo di capire cosa sia successo

1.29.46 Milla ci prova dal limite e va fuori di niente. Ufficialmente lo spavento più grosso da inizio serata.

1.31.26 Llorente si vendica su Mussi sorprendendolo alle spalle su invito di Michel, ha spazio in area, ma ritarda a fare quello che potrebbe e si ritrova una selva di granata addosso. Alla fine Bruno tocca a Marchegiani e benediciamo il fatto che la regola dell’uso dei piedi su retropassaggio verrà ufficializzata solo da qualche mese.

1.32.03 Break di Scifo ai venti metri, triangolo con Vazquez, tutti si aspettano il tiro, ma si tramuta in passaggio per Casagrande che, di testa, non riesce a segnare, ma era in fuorigioco. Gran peccato.

1.32.40 Llorente va sul fondo e crossa, tutti reclamano palla fuori, Marchegiani sembra un pochino incerto, tiro al volo di Michel fortunatamente brutto e alto. Si soffre. E’ ora di smetterla. E’ ora di fare la storia.

1.33.38 La storia. Martin Vazquez sbaglia un pallone, ma corre indietro come l’ultimo dei gregari per recuperarlo e riesce a sporcare il passaggio madridista. La sfera è per Venturin che dà a Scifo, il quale serve indietro ancora Rafa. Il tocco di prima non è da gregario, ma da artista del passaggio e Lentini può scavallare di nuovo a sinistra. L’ennesima sgroppata di una splendida prova. Punta Chendo entrando in area, lo salta e il capitano del Real prova a toccarlo in scivolata. Non riesce. Gigi, giunto sul fondo, centra rasoterra all’indietro. Hagi non riesce a intercettare, la palla arriva a Fusi che in scivolata fa venire giù una curva, uno stadio, un mondo, il nostro. Lo abbracciano i compagni, lo abbracciano i raccattapalle. Poco distante dal mucchio più grosso Scifo e Vazquez sorridono e si abbracciano anche loro. Non sembrano i due fuoriclasse che sono, quelli su cui si sono spesi fiumi di inchiostro per capire se potessero coesistere o meno, perché quando ne abbiamo due forti bisogna rompere le palle su ste cose, spaccare il capello in mille, non sia mai che si dica che abbiamo uno dei centrocampi più forti di sempre. In quel momento Vincenzino e Rafael sono due come noi, due tifosi, due del Toro e ancora abbracciati raggiungono i compagni. 2-0, generalmente sarebbe il gol della sicurezza. Qui no, una rete del Real porterebbe ai supplementari. Mondo mette Benedetti per Casagrande. Pizzul e Agroppi sono perplessi. C’è una finale da difendere. Ci sono ancora poco meno di un quarto d’ora più recupero da giocare.

1.35.08 Un lancio per Michel è troppo lungo e sfila sul fondo. Olè del pubblico. Ogni giocata sbagliata delle merengues ci avvicina un centimetro in più alla finale.

1.35.39 Che bello quando la curva canta l’Aida. Che bello quando Pizzul dice “Toro”. Ha proprio un bel suono.

1.36.50 Mondo non sta più nella pelle, gesticola, mani che si incrociano. Pizzul dice che Agroppi sbuffa in preda alla tensione. “Non parli più tanto”

1.38.29 Ancora Mondonico, sempre lo stesso gesto, inversione di fasce o di marcature, non importa. Quanto ti voglio bene, Mondo.

1.39.08 Brivido che avevo rimosso: testa alta di Luis Enrique, ancora chiamato Martinez, che è un altro pezzo del suo nome, ma non importa, l’importante è che non abbia segnato. Marchegiani per guadagnare secondi finge di battere una punizione per fuorigioco, facendo il distrattone, poi chiede scusa e batte il calcio del terzino. Mentre prende la rincorsa, parte “LA GENTE”.

1.40.17 Ammonito Fusi per fallo sul Buitre, era diffidato. Sarà la notizia più cattiva della serata.

1.41.12 Dopo un fallo di Hagi su Vazquez a centrocampo, si accende una piccola rissa, figlia soprattutto dell’andata. Lentini va vicino al romeno e sembra volergli mettere le dita negli occhi o forse gli fa il segno di “due” o non so cosa. Madonna che bello vedere i nostri che non si tirano indietro, anzi. Mondonico e Pavarese cercano di mantenere la calma. Pizzul stuzzica Agroppi “c’è un tuo amico” riferito a Moggi. Aldo glissa “questa sera siamo tutti amici”

1.42.39 Vazquez lancia Gigi. “Vai, Lentini, vai” Non è un tifoso della curva. E’ Pizzul. Impossibile resistere a questo Toro e a questo Gigi.

1.44.54 I minuti passano, lenti, ma passano. Mussi, coi crampi, lascia il posto a Sordo.

1.47.08 Scocca il novantesimo. Niente lavagnette col recupero. Ogni momento è buono per i tre fischi di Galler.

1.48.27 Marchegiani blocca la palla in uscita bassa, boato del pubblico, Bruno fa segno che è finita.

1.48.53 Boato totale dello stadio, sì, stavolta è finita. Toro in finale, la prima finale europea della sua storia. Toro sulla luna. Costa prova a intervistare qualcuno. Lentini dice che non si può descrivere la gioia che abbiamo dentro. No, non si può. Bruno con la maglia del Buitre. Tutti sotto la curva. Marchegiani dice che sembravamo noi il Real e che il nostro stadio sembrava il Bernabeu.

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Si torna alla realtà. Lo stadio gremito scompare. Resta una stanza vuota, un monitor acceso. Le città senza persone sono solo macerie. Gli stadi senza gente sono solo cattedrali nel deserto. E’ uno sport, un bello sport, ma un altro sport senza i tifosi. Chissà quando torneremo. E quando torneremo chissà che Toro avremo, se questo triste e amorfo o un altro che può farci sognare se non di andare sulla luna, almeno di fare qualche giretto nello spazio. Chissà.

Classe 1979, tifoso del Toro dal 1985 grazie a Junior (o meglio, a una sua figurina). Il primo ricordo un gol di Pusceddu a San Siro, la prima incazzatura l’eliminazione col Tirol, nutro un culto laico per Policano, Lentinie…Marinelli. A volte penso alla traversa di Sordo e capisco che non mi è ancora passata.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.