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columnist
Rimane davvero poco, ormai per cui lottare in questo campionato; il famigerato ottavo posto che consentirebbe di ritardare l'esordio in Coppa Italia resta l'unico obiettivo, se così lo si può davvero chiamare, verso cui la truppa di Miha può ancora guardare. Inutile dire che il raggiungimento o meno di questo traguardo non scalda più di tanto i cuori dei miei pazienti e, a giudicare dalle recenti prestazioni, fatte salve poche eccezioni, nemmeno quello dei giocatori stessi. La partita di Roma ha fotografato in maniera piuttosto chiara la situazione: la Lazio ha giocato la partita, ci ha creduto fino alla fine e, seppur senza brillare, alla fine ha avuto ragione di un Toro che non ha praticamente mai tirato nello specchio della porta se non in occasione del casuale gol di Maxi Lopez che aveva riequilibrato il risultato. Anche dopo l'1-1 si aveva come la sensazione che si trattasse solo di una situazione temporanea. La Lazio dava l'idea di poter trovare il nuovo vantaggio in qualsiasi momento ma non tanto per i suoi meriti, quanto, piuttosto per la mancanza di agonismo dei suoi avversari; e così, puntuale come un orologio svizzero, a 5 minuti dalla fine è arrivato il gol di Keita Balde.
A questo punto viene da chiedersi cosa sarà delle 10 partite rimanenti a cominciare già da quella di sabato alle 18; in che modo i ragazzi scenderanno in campo contro una delle squadre più in forma d questo campionato che sta trovando il gol con facilità disarmante? Con quale mentalità cercheranno di mantenere inviolato il Grande Torino? Non penso di scoprire l'acqua calda se dico che, giocando come a Roma, il risultato potrebbe assumere anche dimensioni simili a quelle di Inter-Atalanta e questo non può assolutamente accadere: il Toro non può permettersi, in casa, davanti al suo pubblico, di fare certe figure. Per questo motivo, obiettivi o meno, i ragazzi devono onorare queste 10 partite rimaste e fare di tutto per fare più punti possibile, perché comunque ne va della storia del club, del suo retaggio. A questo proposito cito un mio paziente che ha definito le ultime 10 partite “10 finali contro la noia”: se proprio non ci sono obiettivi seri da raggiungere, che almeno si cerchi la via dello spettacolo così da non annoiarsi per i prossimi 2 mesi e mezzo.
Alla prossima dal vostro Psicologo del Toro!
Laureato in economia gestisco un negozio di caffè che trasformo clandestinamente in uno studio in cui esercito la professione di psicologo dedicato ai miei compagni di tifo; 30 anni, da 24 abbonato in maratona ho imparato a capire il comportamento di ogni singolo fenotipo di tifoso del Toro e mi diverto ad analizzarlo.
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