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Darmian, Chiellini e il pensiero omologato

Alessandro Costantino
Alessandro Costantino Columnist 
Il Granata della Porta Accanto/ Pessima uscita dello juventino che ci vuole far credere che il Santo Graal dei calciatori sia solo la Champions…

Se avessi avuto bisogno di un'altra dimostrazione da offrire ai miei figli sul perché tifare Toro, le parole di Giorgio Chiellini su Matteo Darmian dopo la partita Italia-Inghilterra sarebbero state un assist perfetto per confermare ancora una volta quanto essere granata sia una cosa molto speciale. Il difensore della Juve, parlando dell'ottimo esordio azzurro del “nostro” Matteo, ha, senza essere stimolato in tal senso, chiosato dicendo che viste le sue qualità il ragazzo si meriterebbe più del Toro, cioè una squadra che giochi in Champions League, perché così facendo ne trarrebbe giovamento non solo la sua esperienza, ma anche la Nazionale stessa che ha bisogno di questo tipo di giocatori.

Il discorso ha infastidito la stragrande maggioranza dei tifosi del Toro e non poteva essere altrimenti. Chiellini si è beccato indirettamente dello stupido in una piccata replica di Cairo, più tonnellate di insulti sui vari social network da parte del popolo granata. A mio parere le sue frasi su Darmian sono gravi per due ordini di motivi.

In primis perché, a voler pensare male (che sarà anche peccato ma, come diceva Andreotti, spesso ci si azzecca…) , l'uscita di Chiellini potrebbe essere vista come una manovra molto subdola di mercato, una sorta di testa di ponte mediatica per aprire la strada ad un abboccamento juventino verso il terzino del Toro, abboccamento che i bene informati sostengono in effetti sia già cominciato. La sortita inopportuna del centrale livornese, si innesta sulla scia di un altro episodio poco “edificante” di cui si resero protagonisti i bianconeri quando trattarono Immobile col Borussia Dortmund senza dire nulla al Toro guarda caso proprio nella settimana della decisiva sfida Torino-Parma. Quando si dice lo stile Juve…

In seconda battuta, trovo che le frasi di Chiellini siano la summa della pochezza del calcio moderno. L'equazione giocatore importante=club che gioca la Champions League è davvero di una banalità e di un'infondatezza disarmante. Butto lì due paradossi: intanto i migliori in campo tra gli azzurri in Italia-Inghilterra sono stati Darmian e Candreva, due che la Champions non l'hanno mai vista se non su Sky, mentre lo stesso Chiellini (che in Champions ci gioca, ma raramente supera la fase a gironi…)è stato tra i peggiori, insieme a quel Verratti che è due anni che calca i campi europei col PSG. Si vuole a tutti i costi far passare l'idea che se non giochi in Champions non sei nessuno e, pensiero ancor più sottile, che per giocare in Nazionale devi avere per forza esperienza internazionale di club. Falso. Non esiste nessuna statistica, né nessun nesso di causa-effetto che supporti una tale teoria. L'unica verità è che per giocare in Nazionale con un certo piglio devi essere titolare in un club di buon livello in un campionato sufficientemente competitivo. E chi gioca nel Toro di Ventura può benissimo rientrare in tali parametri. Darmian è la prova vivente che le parole di Chiellini servono a strappare ottimi contratti (ed Ogbonna e D'Ambrosio possono essere ulteriori conferme), ma che se poi non sei tra i titolari della tua squadra non ti salvi solo perché sei un panchinaro d'oro. Altrimenti spiegatemi perché Piovaccari che ha giocato in Champions con la Steaua Bucarest (segnando, tra l'altro!) non sia in Brasile con Prandelli…

Siamo sinceri, Cerci se non avesse fatto queste due stagioni giocando con continuità nel Toro, ora sarebbe in Italia a tirare tardi per vedere le partite del mondiale in tv. E lo stesso tornando un po' indietro si può dire dell'esperienza azzurra di Di Natale che se avesse lasciato l'Udinese difficilmente sarebbe stato convocato così tanto. Questi sono fatti, le parole di Chiellini invece evocano scenari da mille e una notte e alimentano il pensiero comune omologato che vuole come colonna sonora della carriere di un calciatore la sigletta della Champions. Ma per favore!

Darmian è un ragazzo intelligente, ma non vive sulla Luna e, purtroppo, ha anche lui un procuratore: se la macchina dei soldi si mette in moto difficilmente la potrà fermare. Ma almeno risparmiateci le prediche di Chiellini su cosa è bene per uno come Darmian: verrebbe quasi da dire “da che pulpito viene la predica”