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Dimmi che parastinchi hai e ti dirò chi sei

Roberta Picco
Come è ormai consuetudine, il sabato sera mi dedico al vostro relax parlandovi di qualche frivolezza.  Ultimamente, girando sui social network mi sono imbattuta in una nuova simpatica moda che ha anche contagiato alcuni calciatori del...

Come è ormai consuetudine, il sabato sera mi dedico al vostro relax parlandovi di qualche frivolezza.  Ultimamente, girando sui social network mi sono imbattuta in una nuova simpatica moda che ha anche contagiato alcuni calciatori del Toro.    Si tratta di personalizzare i propri parastinchi nei modi più originali. Ad esempio Meggiorini ha pensato di fare una dedica a Piermario Morosini e al Sic, due grandi campioni, prematuramente scomparsi, dei suoi due sport preferiti, il calcio e la moto. Gesto ammirevole, fatto con il cuore per non dimenticare due grandi personaggi che saranno sempre al nostro fianco sul campo e in pista. Il Capitano invece, un po’ di tempo fa, aveva postato su twitter l’immagine dei nuovi parastinchi, sui quali si vedeva una tenera foto di famiglia di quando era ancora bambino. Bianchi infatti, non ha mai nascosto il suo attaccamento alla famiglia, ai valori di una volta, che ahimè, stanno scomparendo. Un bell’esempio da vedere sui campi di calcio frequentati da tanti giovani che rischiano di perdere certi valori. Un altro granata che non  nasconde il forte legame con la famiglia è Lys Gomis che, sui suoi parastinchi personalizzati , ha deciso di portare i nomi dei suoi genitori e dei suoi tre fratelli Alfred, Maurice e il piccolo David. Tutta la stirpe di portieri Gomis insomma, sempre insieme al fratello maggiore, nella speranza di vederlo presto esordire in serie A. Ma sui parastinchi di Lys si vede anche bel Toro rampante in primo piano, a fianco del suo nome: un vero cuore Toro! Un altro cuore Toro è sicuramente Alessio Cerci, che sui suoi parastinchi ha fatto mettere due sue foto con la maglia granata, una durante una giocata e l’altra che immortala una sua esultanza, sicuramente dopo uno dei suoi bei gol. L’ ultimo contagiato da questa moda è Bakic, che ha deciso di portare sui suoi parastinchi l’aquila dorata, stemma del Montenegro, per ricordare sempre le sue origini.    Un modo diverso di avere accanto a sé in campo qualcosa che gli sta a cuore e che li possa sostenere durante la partita, in quei momenti in cui si ha paura di sbagliare o quando si sbaglia ed è necessario non perdersi d’animo e ripartire. Lì a proteggerli e a dargli forza ci saranno i propri campioni, la propria famiglia, le proprie origini, o il Toro stesso, che solo a pensarci, riesce a dare la giusta carica! Una moda carina, per portare in campo una parte diversa di se stessi, da prendere con la giusta leggerezza, ottima alternativa ai tatuaggi che ricoprono molti calciatori, a volte, non troppo eleganti.   Roberta Picco Twitter: @roberta_picco