E'tutto pronto per domani: un match, il primo, nel vecchio stadio inorgoglito dal suo nuovo e glorioso nome, "Stadio Grande Torino". Questo risultato, raggiunto a suon di firme (più di undicimila cuori granata) e condivisioni, arriva in un momento di confusione e contraddizioni, verso la fine di un campionato che lascia un po' di amaro in bocca e moltissime domande.
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La prima, storica volta allo Stadio Grande Torino
Ancora non è chiaro cosa sia stato costruito a livello di squadra in questi mesi, cosa ci aspetta nel futuro e se avverranno o meno cambiamenti strutturali, a partire dal mister. Abbiamo preso quello che è arrivato, trovando soddisfazione, quasi mai in campo, più facilmente nei lavori che finalmente stanno avanzando, la vera speranza della ricostruzione di un futuro luminoso per il nostro Toro.
E domani? Il Toro alla sua "prima" allo Stadio Grande Torino verrà accolto dal caldissimo abbraccio degli spalti pieni e la sensazione è che questo sia un forte segno di tutto quello che riguarda le nostre aspettative e di tutto ciò che mettiamo dentro questo nuovo nome: oltre all'onore e il ricordo rispettoso del nostro passato, il desiderio e i sogni per il nostro futuro, per ricostruire fortemente quell'identità che ci distingue, che lottiamo per tramandare e raccontare, ma che spesso ha bisogno di segni tangibili, specie per le nuove generazioni, perché si riconoscano al meglio in questa nostra grande fede.
Spero fortemente che la squadra scenda in campo con questa consapevolezza, e che sia in grado di saziare non solo la fame di risultati, interrotta nel surreale match contro la Roma, ma anche e soprattutto la fame di futuro, di speranza e di identità, perché possiamo terminare il campionato riconoscendo qualcosa di un percorso fatto, quel qualcosa che sfugge e lascia delusi molti di noi, confidando che domani sia per tutti una giornata importante, da ricordare e raccontare: la nostra prima vittoria allo Stadio Grande Torino.
Buonanotte granata...
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