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A pochi giorni dall’inizio del campionato, non mancano, in casa Toro, polemiche e dibattiti, su più svariati argomenti. Vediamo di fare un po’ di ordine tra le idee. Allora, togliamoci subito il dente e parliamo del caso Maresca. Arriverà, non arriverà? Poco importa, perché già solo l’idea di proporlo non ha senso. Ok, la piazza del Toro è difficile e i tifosi si lamentano sempre, ma voi li mettete anche a dura prova, diciamo le cose come stanno! E non venite a dirmi che il calcio al giorno d’oggi è un’azienda, che ha bisogno degli innesti tecnici giusti, a prescindere dalle implicazioni sentimentali: è una cavolata pazzesca e non ci voglio credere. Perché se il calcio è davvero questo e basta, cos’è che muove migliaia di tifosi ad andare allo stadio ogni maledetta domenica? Cos’è che spinge i bambini a voler tifare Toro nonostante vinca “poco”? Il business? Seriamente? Se questo è il calcio e, se questo il Toro, allora tutto ciò che mi viene da chiedere è: dov’è il vero Toro? Ebbene io credo che il Toro, per come lo conosciamo noi nostalgici, ci sia ancora, ma non lo dobbiamo cercare nelle plateali discussioni di piazza, dove si sbraitano ovvietà una dietro l’altra. Il Toro c’è, ed è in quelle persone che nonostante tutto, vanno con gioia allo Stadio a tifare i ragazzi granata; il Toro è nei bambini e nei giovani che non hanno mai visto la propria squadra vincere, ma ci credono più di tanti altri che hanno vissuto gli anni d’oro! Il Toro è in quei giocatori che hanno dovuto lasciare la squadra con le lacrime agli occhi per proseguire la propria carriera a Brescia o a Bologna. Il Toro è in un portiere dal cuore granata, che ama ed è amato dai tifosi, e non vede l’ora di esordire con la maglia che ha ormai cucita addosso; il Toro è in quei giocatori, appena arrivati, che stanno imparando a conoscere la maglia, mettendo il cuore dentro e fuori dal campo; il Toro è nei ragazzi cresciuti nelle giovanili, che partono in prestito a “farsi le ossa” e salutano il loro Toro con un “arrivederci”. Il Toro è in chi ancora si emoziona guardando Superga. Il Toro è in chi è del Toro e lo grida forte, senza vergogna. Il Toro è in chi ha ancora fiducia e spera che il campionato che è alle porte possa regalargli grandi emozioni.
Il Toro c’è, ed è tutto questo. E se mai arrivasse chi si mette le dita in testa senza nemmeno sapere cosa significa, non importa: il Toro è tutt’altro ed è l’unica cosa che mi interessa.
Roberta Picco
(foto M.Dreosti)
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