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columnist
L’idea per vivacizzare l’anemico attacco del Torino potrebbe essere Cerci in posizione di trequartista. L’idea è di Lello Vernacchia, ex giocatore granata degli anni Settanta, nonché nostro pregiato opinionista nella rubrica “La lavagna tattica”. “E’ chiaro che il Torino faccia parecchia fatica a fare gol. – spiega Vernacchia – Per questo Ventura farebbe bene a studiare qualche accorgimento tattico, anche perché il 4-2-4, pur essendo stata l’arma vincente in serie B, diventa difficilmente applicabile nella massima serie, laddove gli avversari riescono a prendere le misure. Non bisogna dimenticare che all’inizio della passata stagione anche Conte intendeva proporre quel modulo, salvo poi cambiare prontamente rotta”. BIANCHI UNICO PUNTO FERMO – Come la maggior parte dei tifosi granata, anche Vernacchia è d’accordo che Rolando Bianchi debba essere il punto di riferimento insostituibile là davanti: “E’ l’unico giocatore capace di fare gol. Per questo Ventura non può prescindere dal suo apporto. Allo stesso tempo, lo vedo meglio come unico attaccante centrale, piuttosto che con un’altra punta vicino, un po’ perché è perfettamente in grado di fare reparto da solo, ma anche perché due attaccanti sono troppi per l’economia di gioco che ha il Toro, dal momento che nessuno dei due rientra per recuperare palloni”. MEGLIO IL 4-2-3-1 – Il suggerimento di Vernacchia è quello di cambiare modulo tattico: “A mio giudizio, il modulo naturale del Toro sarebbe un 4-2-3-1. In questo modo, si permetterebbe ai due esterni di concentrarsi sulla fase offensiva, senza dover sfiancarsi a rincorrere i palloni. Allo stesso tempo si eviterebbe il sovraccarico di lavoro che con il modulo attuale i due mediani debbono sobbarcarsi. Guardando le partite del Toro ho notato che molto spesso si perdono dei palloni in mezzo al campo, senza dimenticare che alla squadra in questo momento manca la figura di un trequartista, uno che sappia dare il là alle azioni dei granata. Per questo, mi sento di suggerire a Ventura la mossa di Cerci alle spalle di Bianchi unica punta. Anche se fino a questo momento è andato un po’ a corrente alternata, è l’unico giocatore della rosa a possedere le caratteristiche per essere un prezioso assist man per Bianchi. Un po’ il ruolo che nel Toro dei miei tempi veniva ricoperto da Claudio Sala, prima che Radice lo trasformasse in una strepitosa ala destra. Sicuramente Meggiorini non potrebbe essere schierato in quella posizione, perché non ha le caratteristiche per giocare a centrocampo, avendo fatto sempre la prima o la seconda punta”. FIDUCIOSO PER ROMA – L’ex giocatore granata è fiducioso in una prestazione positiva dei granata contro la Lazio: “L’Olimpico è un campo che mi ispira ricordi positivi, dato che nella mia stagione al Toro, 1973-74, andammo a vincere a Roma, con una rete di Graziani, contro una Lazio che si apprestava a vincere il primo scudetto. Anche per la partita di stasera le mie sensazioni sono positive, perché il Torino ha dato prova di rendere meglio quando gioca in trasferta”. Giovanni Rolle
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