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columnist
Il Toro torna dalla Dacia Arena con un punto che sta piuttosto stretto ai granata per quanto visto in campo. Soprattutto perché ai punti il Toro avrebbe meritato sicuramente di più, se non altro per essere passato in vantaggio in maniera regolare e poi perché la rete di De Paul è stata viziata da un fallo evidente su Meité. Ma se prima dell’istituzione del Video Assistance Referee uno provava a farsi una ragione sui torti arbitrali, cercando di convincersi che alla fine dell'anno gli episodi a favore e contro si compensano, oggi, dopo un anno di VAR, ciò che lasciano gli episodi come quelli di domenica è una netta sensazione di fastidio. Hanno fatto benissimo Petrachi e Cairo ad alzare la voce. E' giunto il momento che l'Aia dia spiegazioni. Se la tecnologia è lì, pronta ad aiutare gli arbitri, come può un un direttore di gara decidere di non servirsene? Sì perché mentre nel calcio ante Var ci poteva essere un errore di valutazione, tipologia di errore che può capitare quotidianamente ad ognuno di noi, nel calcio post Var, l'errore di valutazione è mutato in errore decisionale. E dunque come è possibile che Valeri abbia deciso di fischiare prima di verificare dove sarebbe finito il pallone o come è possibile che Manganiello in Inter - Parma non abbia chiesto l'ausilio del VAR nell’occasione del tocco di mano di Dimarco? E Rocchi, designato al Var in Inter - Parma, come ha fatto a prendere la decisione di non invitare il direttore di gara ad andare a visionare le immagini del tocco di mano di Dimarco? E' tutto assurdo in queste prime giornate.
Poi arriva Douglas Costa che per essere espulso deve arrivare a sputare in faccia a Di Francesco dopo che, sotto gli occhi del direttore di gara, ha colpito con una gomitata lo stesso giocatore e ha tentato di rifilargli pure una testata. Costa doveva essere espulso alla gomitata e non sarebbe dovuto arrivare né a tentare di colpire il giocatore neroverde col capo né allo sputo. Dov'era Chiffi mentre Costa faceva il bello e il cattivo tempo? Ha pensato bene di punire il bianconero con il giallo per la gomitata e la testata… roba da matti! Tra le altre cose un provvedimento tempestivo con il cartellino rosso avrebbe paradossalmente tutelato proprio Douglas Costa dalla brutta figura e probabilmente avrebbe rimediato meno giornate di squalifica. Invece il direttore di gara ha pensato di far finta di niente finché non è stato costretto ad estrarre il cartellino rosso.
E' tutto troppo assurdo! Ora il meccanismo deve funzionare. Cantonate del genere non sono più ammesse in un campionato che per troppo tempo ha dovuto convivere con valutazioni arbitrali oggettivamente inique e oggi, avendo a disposizione la tecnologia, occorre trovare un equo metro di giudizio. Il calcio rischia di perdere ulteriormente credibilità perché non crea solo una disaffezione tra i tifosi, svuotando così gli stadi, ma anche disaffezione tra i giovani che tenderanno ad abbandonare il calcio come sport praticato.
Tornando al Toro, domenica arriva il Napoli, una squadra che ha in Insigne il giocatore più in forma del momento. Il Toro è una squadra che in queste prime quattro giornate ha subito quattro reti e segnate altrettante. Allo stato attuale non è il modo migliore per presentarsi contro una corazzata come il Napoli che è una squadra che dal punto di vista offensivo è sempre stata incisiva contro i granata e che dietro, salvo episodi isolati, ha sempre avuto una certa solidità. Vincere 1 a 0 contro la Fiorentina può aver ridato fiducia ad una squadra che stava perdendo quelle certezze che erano il punto di forza dell’anno scorso. Dunque domenica ci vorrà il miglior Toro, che giochi con intensità e, almeno per una volta, che giochi per 90 minuti consecutivi e non solo per i secondi 45 come capitato anche a Udine. Certo che dopo la cessione di Ljajic e l’infortunio di Falque, la cifra tecnica del Toro scende di molto. Non è detto che Mazzarri non tenti di sorprendere Ancelotti schierando dall’inizio Edera o Parigini al posto del giocatore spagnolo.
In definitiva non resta che sperare che Belotti e Zaza comincino al più presto a segnare quanto il loro valore richiede, che Falque non salti troppe partite, che Meité e Aina si confermino sui livelli che stanno dimostrando, con l’auspicio che le "varrate" di inizio anno non si ripetano più su nessun campo. Anche perché per il sistema calcio sarebbe una sconfitta senza precedenti: l'unico sport dove la moviola in campo non funziona..
Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.
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