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Il “nuovo” Toro sa ancora troppo di “vecchio” Toro

Alessandro Costantino
Alessandro Costantino Columnist 
Il Granata della Porta Accanto/ Un inizio non troppo brillante, una squadra senza ancora tutti i nuovi al proprio posto ed il mistero della destinazione finale del “tesoretto”

Facciamo tanti giri di parole, ma poi alla fin fine quello che viene fuori è che siamo tutti un po' delusi dal pareggio di Bologna. In fondo ci credevamo di poter cominciare col piede giusto, di mostrare i muscoli e lanciare un messaggio chiaro e tondo: “Noi ci siamo!”. Invece è andata così così, benino, ma non bene: non abbiamo perso ed è positivo, ma non abbiamo vinto contro una squadra buona, con ottime individualità, (a proposito, perché Petrachi non ha fatto un pensierino al giovane Di Francesco?) con la quale era lecito attendersi qualcosa in più. Niente drammi, per carità, era solo la prima giornata e per di più in trasferta: abbiamo mantenuto la classica media inglese che verrebbe confermata con un'eventuale vittoria sul Sassuolo domenica. Da metterci la firma.

Eppure resta la sensazione che questo Toro, pur mischiando i suoi “ingredienti” (un po' più di Ljajic, un po' meno Belotti, una spruzzata di N’Koulou e un’aggiuntina di Berenguer) in realtà resti molto, troppo, simile al Toro dell'anno scorso. Mancavano Baselli e Rincon in mezzo al campo (ma come si fa a rinunciare alla fisicità di questo Acquah?), mancava Lyanco che potrebbe essere la sorpresa di questa stagione (ma l'inossidabile Moretti il suo l'ha fatto eccome), mancava un Boye' che ci auguriamo maturato e più cattivo sotto porta, mancava lo Iago dell'anno prima e il Belotti superbomber: ci sono state delle attenuanti e, a dir il vero, il gol della vittoria lo avevamo pure segnato….Però, però, però. Però restano dei però perché non si riesce a non pensare che la squadra sia stata costruita guardando più ai bilanci e alle plusvalenze che al progetto sportivo. Resta l'idea che a pochi giorni dalla fine del mercato si speri ancora nel prezzo di saldo per una pedina importante (Niang?), quando la forza economica per prendere questa pedina c'è e c'è stata sin da giugno… Resta infine la sensazione che anche la situazione di Belotti sia ancora in bilico nonostante le rassicurazioni del Presidente, di Petrachi e di Mihajlovic su deadline, offerte rifiutate e voglia di rimanere del giocatore: francamente inaccettabile se poi il gioco al massacro è scatenarsi contro il Gallo alla prima partita sotto tono della stagione (e purtroppo a Bologna è accaduto).

Una vittoria contro il Sassuolo e la permanenza di Belotti sarebbero il modo migliore di concludere questo mese. Con la curiosità di capire quali progetti del club finanzierà l'ennesima avanzo positivo di bilancio. Visto che non si investono i capitali del Torino FC nell’acquisto di giocatori (e come idea imprenditoriale di fondo non è poi del tutto sbagliata) ci sarà sicuramente qualche altro piano di cui noi tifosi non siamo a conoscenza (l'acquisto e la ristrutturazione del Comunale? Le strutture per le giovanili? Un ampliamento delle rete di osservatori? ) per evitare di pagare solo tasse su tanto ben di Dio. In caso contrario ci sarebbe solo da preoccuparsi…

Da tempo opinionista di Toro News, dò voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finchè non è finita.