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Finalmente il Toro

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Nei giorni che precedevano la partita di domenica pomeriggio la mente continuava a correre ad un lontano Pescara - Torino.Si disputava il campionato 1988/1989 quando il 20 novembre il Toro di Radice andò a fare visita ai biancazzurri...
Beppe Pagliano

Nei giorni che precedevano la partita di domenica pomeriggio la mente continuava a correre ad un lontano Pescara - Torino. Si disputava il campionato 1988/1989 quando il 20 novembre il Toro di Radice andò a fare visita ai biancazzurri abruzzesi, il risultato fu di 2 a 0 a favore degli adriatici capitanati dall’indimenticabile Leo Junior. Quel Toro, al termine di quella sfortunata stagione, finì in serie B, fu la prima volta che noi di quella generazione vedemmo il Toro retrocedere nella serie cadetta, per me personalmente fu uno shock, mai da ragazzino avrei immaginato di assistere un giorno ad una tale disgrazia. L’anno successivo poi, come tutti sappiamo i granata risalirono prontamente in serie A ed iniziò l’epopea breve di Borsano e quindi  dopo qualche anno cominciarono gli anni più bui della storia granata.   Ebbene per tutta la settimana, da una parte speravo che i nostri giocatori si recassero in terra abruzzese alla ricerca di un successo che ci avrebbe di fatto consentito di raggiungere posizioni di classifica decisamente tranquille, dall’altra temevo come spesso è accaduto negli anni, che la nostra squadra, davanti ad un esame di maturità fallisse in pieno un match determinante. Una sconfitta ci avrebbe infatti risucchiato in piena bagarre a fianco delle squadre che lottano per la salvezza.   In settimana, nel frattempo, Barreto era arrivato alla corte di Ventura, ed io sinceramente non ero fra quelli che hanno fatto i salti di gioia nel momento in cui è stato annunciato il suo ingaggio. Infine, per completare l’opera, domenica pomeriggio quando sono state lette le formazioni che sarebbero scese in campo, ho notato  Barreto schierato come titolare, al che mi sono domandato che senso aveva schierare in campo un giocatore arrivato da non più di 72 ore. Sinceramente la prima cosa che ho pensato è che il Mister o aveva una fiducia cieca nei confronti di un giocatore che da quasi 2 anni non giocava con regolarità oppure era veramente vittima di una infatuazione nei confronti dell’attaccante brasiliano.   La partita poi abbiamo visto tutti com’è andata. Un primo tempo sontuoso, da squadra vera, con dei momenti di gioco spettacolare a cui noi tifosi granata non eravamo più abituati da troppo tempo. Una difesa granitica, un centrocampo che con Gazzi e Brighi ha contrastato ogni velleità avversaria e poi un attacco veramente capace di mettere in difficoltà la difesa avversaria con veloci trame e geometrie con palla a terra. Insomma per la prima volta domenica pomeriggio durante il primo tempo la palla ha veramente frullato ed io assistendo alla partita mi sono sentito per certi versi… libidinoso! Nel secondo tempo come ci si poteva aspettare il Pescara ha cercato di raddrizzare la partita e per alcuni momenti si è anche sofferto un po’, ma a parte un paio di occasioni non si sono corsi veri pericoli, anzi i nostri giocatori hanno controllato benissimo gli attacchi avversari, sfiorando tra l’altro nel finale la rete del tre a zero con un tiro del sempre generoso Meggiorini che si è andato a stampare sul palo della porta difesa da Perin.   Credo che a questo punto la strada sia tracciata, nonostante i nostri tanti mugugni, dobbiamo dare atto a Ventura che aveva ragione lui a fidarsi dei  giocatori che aveva avuto con se a Bari. La prestazione di Barreto personalmente mi ha davvero stupito in positivo, niente a che vedere col giocatore che in autunno venne a giocare a Torino contro di noi indossando la maglia dell’Udinese, quello era un Barreto abulico, svogliato e decisamente fuori condizione, quello di Pescara è stato un giocatore sveglio, rapido nello stretto e comunque sebbene si denotasse che fisicamente non è al top è stato una vera e propria spina nel fianco per la difesa pescarese, fin quando le energie lo hanno sorretto.   Domenica prossima il Toro è atteso da una partita sulla carta proibitiva, ci attende infatti il posticipo al Meazza di Milano contro l’Inter di Stramaccioni. Guardando la classifica possiamo anche pensare di andare a San Siro e giocare la nostra partita senza troppi timori reverenziali verso un avversario decisamente superiore.  Nel precedente turno di campionato l’Inter aveva ospitato proprio il Pescara, il risultato finale è stato anche in quella occasione 2 a 0 a sfavore degli abruzzesi, che mai si sono resi pericolosi al cospetto dei nerazzurri. Quale grande occasione, per il nostro Toro, andare in questo momento della stagione a sfidare l’Inter in casa propria, la classifica come detto non ci fa più tanto paura, si può giocare in tutta tranquillità sapendo che non siamo noi quelli che hanno di più da perdere, e quindi perché non provare a vincere contro una grande? Ecco quello che davvero manca è ricominciare a sognare un po’ più in grande!  I tifosi che hanno meno di venticinque anni quante volte in vita loro hanno avuto modo di vedere il Toro uscire dal campo dopo aver sconfitto una big? Credo che sia giunto il momento di ricominciare a crederci tutti insieme, in attesa di riprendere un certo discorso riguardante una partita che si giocherà a fine aprile e che questa volta non si dovrà assolutamente fallire…. Forza Toro sempre e comunque!   Beppe Pagliano (foto M.Dreosti)

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