Sì, il Torino a Parma ha perso due punti di quelli pesanti. Se alla fine non sarà Europa, sarà anche e soprattutto alla sfida del Tardini che Mazzarri dovrà guardare indietro con rammarico, perché l’occasione era troppo ghiotta, contro una squadra di metà classifica con i quattro giocatori migliori contemporaneamente fuori e in una giornata di calendario favorevole rispetto alle concorrenti. Il Torino ha fatto la partita con possesso palla e buon atteggiamento, ma è mancato ora il gol, ora l’ultimo passaggio. Non certo una novità assoluta in un campionato che ha visto il Torino faticare quasi sempre contro le avversarie alla portata.
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Fino all’ultima domenica
Ad aver causato l’esito insoddisfacente della partita è come sempre una catena di cause: un po’ la stanchezza nella testa e nella gamba di chi ha giocato, visto che Mazzarri ha riproposto gli stessi undici della vittoria contro la Samp (avrebbe potuto fare diversamente? Difficile con i giocatori che erano a disposizione). Un po’ la mancanza di un giocatore di qualità che sappia decidere le partite estraendo un coniglio dal cilindro. Un po’ l’insufficiente direzione dell’arbitro Doveri che avrebbe potuto e dovuto lasciare in dieci il Parma, e per finire aggiungiamoci quel pizzico di sfortuna che quasi sempre fa capolino (vedi il destro di Baselli finito fuori per pochi millimetri).
Due punti persi, dunque, certo. Ma ora non è proprio il caso di mollare, il Torino resta impegnato in una lotta Europa League che molto probabilmente durerà fino alle ultimissime giornate. Dal Milan alla Sampdoria ad oggi (7 aprile) non è emersa una squadra nettamente superiore o nettamente inferiore. Dunque stavolta è stato il Torino a perdere punti, ma prossimamente può toccare ad altre concorrenti. Quel che deve fare la squadra di Mazzarri è trovare il modo di fare tre punti contro il Cagliari. La corsa per il sesto-settimo posto sarà questione di dettagli e l’imperativo è quello di lottare fino all’ultima domenica.
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