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Genoa-Torino, imparare dagli errori col Napoli: gli esterni possono essere decisivi

Lello Vernacchia
La lavagna tattica / Contro i partenopei la mediana a due era inadatta, contro il Grifone è invece ottima; e bisogna trovare una collocazione a Boyè

Il calcio è bello perchè ti da la possibilità di rifarti immediatamente, e domani il Torino ha una doppia occasione: quella di fare bene in casa del Genoa sia per riscattare la sconfitta col Napoli sia per restituire quanto ricevuto otto anni fa: il Toro dopo questa "manita" deve andare a Genova a fare i tre punti, anche perchè in questo modo il campionato diventa ancora più interessante. Per quanto riguarda un'analisi prettamente tattica della sfida contro il Napoli, è forse meglio non  parlare: i granata sono stati bucati ovunque, in mezzo e lateralmente; sicuramente il centrocampo di Sarri ha grande qualità in più rispetto a quello di Mihajlovic, ma con il 4-2-3-1 c'è un giocatore in mezzo al campo in meno. Hanno una squadra importante in tutti i ruoli e giocare a centrocampo con due giocatori soli diventa un problema: una variabile particolarmente utile in questo caso avrebbe potuto essere schierare una difesa a cinque, perchè bisogna avere il rispetto delle squadre che si va ad affrontare.

Difesa a cinque che invece è assolutamente giusto non utilizzare a Genova. Domani è tutta un'altra partita, dalla parte del Genoa ci sarà la voglia di portare a casa i tre punti ma il Torino non deve come si suol dire fare da cuscinetto, bisogna giocare per vincere e non guardare in faccia nessuno, oltretutto basandosi sulla recente storia quando il Grifone, già in Europa, è venuto a vincere a Torino condannando i granata alla Serie B ed appunto senza guardare in faccia nessuno: ora 'la frittata' si è ribaltata, ed è chiaro che questa è una partita che per i rossoblù diventa fondamentale, ma deve esserlo anche per il Toro che gioca più in tranquillità. Non bisogna inoltre ignorare il fatto che a Genova la piazza è molto calda e ci sarà apprensione ai massimi livelli: è un campo che, in queste situazioni, può diventare difficile per la stessa formazione di casa, e questa può essere una chiave di volta.

Tornando al centrocampo, se il Genoa gioca - come dovrebbe - con il 3-4-3 il Toro dalla sua con il nuovo modulo è ben schierato rispetto agli avversari, i due a centrocampo devono essere attenti sia a zona che a uomo ma sono i due esterni a dover fare la differenza in entrambe le fasi: fondamentali in attacco, puntando gli avversari in fase di cross e impostazione, anche per Belotti che deve di nuovo sbloccarsi mettendogli palloni importanti; ma importanti anche in fase difensiva per aiutare i compagni del centrocampo. Per Mihjlovic tra l'altro, ex Sampdoria, questo incontro potrebbe essere vissuto come una sorta di derby ed anche questo è un fattore motivazionale da non sottovalutare.

Un'ultima constatazione relativa a Lucas Boyè: bisogna decidere in quale ruolo schierarlo, trovando la posizione che più si addica alle caratteristiche del ragazzo che fino a questo momento in più occasioni è parso agire quasi più da 'terzino' che da punta, perchè deve rincorrere gli avversari che giocano in fascia. Al di là di questo, è evidente che magari domani qualche cambio e sorpresa di formazione ci sarà per valutare anche i giocatori papabili per il prossimo anno anche in ottica mercato. In ogni campionato c'è una macchia, e la partita col Napoli è proprio quella macchia da togliere ma non a livello di risultato, a livello di prestazione: quella di domani pomeriggio dev'essere di contro una prestazione da Toro, anche perchè il 4 maggio non è ancora lontano, e per questo motivo bisogna ripetere la partita fatta nel derby che era stata davvero di altissimo livello.