- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
columnist
Il Granata della Porta Accanto/ Il sostegno dei tifosi e la forza del gruppo possono aiutare la squadra a superare un ciclo terribile di impegni aspettando protagonisti inattesi
Chi domenica scorsa è stato allo stadio come me ha sicuramente notato una cosa nettamente diversa dal classico copione che vuole il Toro vestire sempre con molta facilità i panni del "resuscitatore di cadaveri": fatta la consueta beneficienza al bisognoso di turno (il Bologna) la squadra è uscita dal campo non sommersa dai fischi e dalle urla di tifosi inviperiti e inferociti come spesso accaduto in passato, ma bensì tra gli applausi e gli incoraggiamenti della Maratona e degli altri settori dello stadio. E' questa la vera nota positiva di Toro-Bologna, non il recupero di Larrondo come detto da molti organi di stampa... E' questo attestato di fiducia, questa cambiale d'amore in bianco firmata dai tifosi, ciò che mi fa ben sperare per il prosieguo della stagione.
Il Toro ha perso in casa dopo un primo tempo, di fatto, regalato ad una formazione di livello inferiore, ma i suoi tifosi in virtù anche di un secondo tempo volitivo e sfortunato hanno riconosciuto i meriti dei ragazzi scesi in campo ed hanno voluto rincuorarli con quel gesto di solito riservato a risultati migliori. Personalmente in quell'applauso io vedo qualcosa che va al di là della mera partita col Bologna: a mio parere, i tifosi hanno voluto far sapere alla squadra che nonostante gli incidenti di percorso e gli inevitabili intoppi sono ben consci del bellissimo campionato fin qui disputato e pertanto capaci di guardare al di là del risultato di una singola partita. Se non è questo indice di un ambiente più maturo e compatto, poco ci manca.
Ora quello che tutti si attendono sono risposte dal mister e dalla squadra. Le prossime partite saranno davvero difficili e credo che non dovranno essere valutate solo in base ai punti che porteranno in dote. Tolto il derby in cui un risultato positivo sarebbe gradito a prescindere dal tipo di prestazione offerta, le sfide con Verona, Samp, Inter e Napoli dovranno essere lette anche in base al tipo di atteggiamento che il Toro saprà tenere. Se la squadra ne uscirà con evidenti passi indietro sul piano della personalità e del gioco, allora occorrerà ridimensionare davvero gli obbiettivi stagionali e porli sull'orizzonte di qualche punto in più dei 40. Se invece i ragazzi di Ventura dimostreranno di saper lottare alla pari con tutti come avvenuto fino a due domeniche fa, allora anche senza parlare di qualificazione all'Europa League sarà bello seguirne il cammino fino alla fine per vedere quanto in alto si sapranno spingere.
Tra l'altro credo sia giunto il momento della stagione in cui alcuni giocatori, che per vari motivi sono stati più in ombra, trovino la forza di dare una svolta alla propria stagione e a quella del Toro stesso. Se i vari Cerci, Immobile, Glik, Darmian, Vives, Moretti hanno sin qui tirato la carretta più di tutti, è ora che altri giocatori attesi ma finora poco incisivi e decisivi, facciano la propria parte. Parlo dei Barreto, dei Meggiorini, dei Bovo, dei Pasquale, ma anche dei nuovi Tachtsidis, Kurtic o Vesovic e della loro voglia di mettersi in mostra: è il momento in cui, sia che partano dalla panchina, sia che giochino titolari, tirino fuori quel qualcosa in più che sappia incidere positivamente sulle partite del Toro.
Il vessillo sventolato da Ventura è quello della forza del gruppo: è dunque proprio in questi momenti decisivi della stagione che i meno protagonisti devono tirare fuori la forza per essere maggiormente protagonisti. In fondo i sei diffidati in vista del derby (ma anche delle partite successive perchè prima o poi le squalifiche arriveranno...) non sono che un'opportunità da sfruttare per chi gioca meno per diventare davvero mattatori e per scrivere le tipiche pagine da Toro dell'eroe che non t'aspetti: chi non vorrebbe vedere un Gomis paratutto nello stadio dei gobbi? O un Meggiorini finalmente matchwinner a San Siro?
Incomincia un periodo duro per il Toro, ma incomincia da dove è finita la partita col Bologna: dagli applausi della Maratona. E scusate se è poco!
© RIPRODUZIONE RISERVATA