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Gli interrogativi e i dubbi che scaturiscono dalle parole di Cairo

Vincenzo Chiarizia
Occhi Sgranata / Torna la rubrica del nostro Vincenzo Chiarizia

1. Ogni campionato ha una storia a sé. Ricordo perfettamente che la stagione 2013/2014 era totalmente squilibrata, con la Juventus dominatrice che vinse lo scudetto con 102 punti con un distacco sulla Roma giunta seconda a -17. Per il resto un campionato livellato verso il basso ed il Toro che raggiunse l’Europa a 57 punti grazie alle magagne del Parma di Ghirardi, altrimenti non ci sarebbe andato.

2. Oltre al contesto del campionato che si sta giocando, va considerato il contesto della squadra: il Toro era reduce dalla stagione precedente che ha visto i granata raggiungere una bella salvezza. Dunque agguantare nella stagione successiva l’ottavo posto con 57 punti che per puro caso sono valsi l’Europa, ha generato la naturale conseguenza di euforia nel tifo poiché si toccava con mano una crescita consistente della squadra. Da quel settimo posto ad oggi invece c’è stata una innegabile, lenta, e inesorabile decrescita. Infatti il Toro nelle stagioni a seguire ha ottenuto un nono posto, un dodicesimo, ancora un nono posto e oggi occupiamo la decima piazza.

3. Ovviamente ben venga una gestione oculata dal punto di vista economico ed infatti grazie a questa noi tifosi granata, rispetto ai sostenitori del Parma, siamo riusciti a goderci l’Europa e l’impresa del San Mames, ma come tutte le cose non occorre che siano per forza bianco o nero, in special modo parlando di Toro. Occorre trovare un giusto equilibrio tra risultati sportivi e gestione economica. Ed il Toro in questo momento storico, e secondo il mio modesto avviso, è totalmente squilibrato verso il bilancio.

Insomma prendere il numero di punti accumulati quest’anno e paragonarli a quelli del campionato 2013/2014 è un ragionamento, secondo me, privo di senso.

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Il presidente tira ancora in ballo Mihajlovic? Per quanto l’allenatore serbo dovrà essere il capro espiatorio di tutte le colpe? E’ vero, io stesso ho criticato Sinisa e secondo me ha una buona dose di responsabilità, ma è stato esonerato, pagando solamente lui questo disastro sportivo che si materializza sempre di più ogni domenica che passa. Se è vero che il problema è la rosa assemblata da Mihajlovic, come mai a gennaio la dirigenza non ha fatto nulla per riparare questi danni? Sarebbe più corretto se il presidente non parlasse più del tecnico serbo dal momento che non è più l’allenatore del Toro. Urbano Cairo parla del derby come di una partita in cui il Toro non ha disputato una gara disastrosa. Qui non è questione di giocare bene o male, il problema nella stracittadina è stato che il derby il Toro non l’ha proprio giocato, e questo sì che è disastroso! Per giunta il match contro i bianconeri si è disputato contro una Juve rimaneggiata e fuori forma. Il Toro non ha fatto sporcare i guanti a Szczeny, come si pensa di vincere un derby in questo modo?

E poi c’è il ridimensionamento finale. Ora il presidente parla di valorizzazione dei giovani (per poi vendere quelli più bravi, aggiungo io?) e che non può chiedere l’Europa a Mazzarri. Ma se non può chiedere l’Europa League al nuovo allenatore, dopo che a gennaio non ha speso un centesimo, mi spiegate qual è stato il senso del cambio di allenatore? No perché se Sinisa Mihajlovic ha costruito la squadra tanto valeva far fallire il suo progetto con lui al timone. Ma da un cambio di allenatore io mi aspetto una sterzata nella gestione, mi aspetto innesti mirati a colmare le evidenti lacune in rosa, e che il rendimento migliori, un po’ come hanno fatto Genoa e Milan. Ad onor del vero i rossoneri non si sono rinforzati a gennaio solo perché in estate avevano allestito una rosa importante che non poteva occupare quella posizione in classifica. Ed infatti Gattuso, uno che il Milan ce l’ha nel sangue, è riuscito a toccare le corde giuste e a rilanciare i rossoneri. Sono davvero deluso dai fatti e dalle parole del presidente e purtroppo come me ce ne sono tanti altri. Probabilmente domenica in Torino – Fiorentina lo stadio registrerà molti spazi vuoti e l’iniziativa di far pagare il biglietto di ingresso agli under 12 al costo simbolico di 1 €, pur essendo lodevole avvicinare i bambini allo stadio, la vedo una mossa utile solo alla tutela dell’immagine di un Toro che a conti fatti sta perdendo tutti i suoi antichi valori.

Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.