Una delle frasi più ricorrenti riguardo al mercato del Toro degli ultimi anni è che ''procede a fari spenti''. Ora, per procedere al buio senza l'ausilio delle luci i motivi non sono poi più di tanti: o si conosce la strada a menadito, oppure non si vuole far sapere che si sta arrivando. Credo che nessuna delle due ipotesi sia adatta alla realtà mercatara granata. Che Vagnati e i suoi collaboratori conoscano alla perfezione obiettivi, manovre e modalità degli acquisti sembra quanto meno difficile da credere. Fede ne fanno i mercati più recenti che sono sembrati molto più basati sull'improvvisazione e sul last-minute che su una chiara programmazione.
Granata dall'Europa
A fari spenti
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L'ormai mondialmente conosciuta lite Juric-Vagnati dello scorso anno ha rivelato urbi et orbi uno spaccato feroce, ma veritiero delle carenze delle dinamiche del nostro calciomercato. Che il Toro poi si muova a fari spenti per non far sapere che si sta attivando su un obiettivo di mercato, per poi piombare come un rapace e chiudere l'affare, sembra ugualmente inverosimile. Le trattative della società hanno di norma durate bibliche, dovute all'abitudine di limare fino all'esasperazione le condizioni finanziarie. Di per se' si tratta di una tendenza al risparmio estremo anche giustificata dalle limitate risorse. Il problema è che i frequenti tira e molla portano allo scoperto tutte le manovre e permettono ad altre squadre di inserirsi comodamente e spesso di soffiare gli agognati calciatori. Forse l'unica eccezione di questi anni è l'acquisto di Bellanova, che i tifosi granata sperano sia non più l'eccezione alla regola, ma una prima scintilla di un diverso modo di fare mercato.
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D'altra parte il destino del tifoso è quello di un moderno Tantalo, a cui i giornalisti mercatari fanno intravedere – spesso con tanto lavoro di fervida fantasia - ricchi frutti pallonari che si ritraggono rapidi appena sembra che si possa davvero coglierli. Cosi', dopo una lunga ed usurante stagione di calciomercato passata a sognare giovani promettenti, campioni affermati e squadre da Europa, ci si ritrova come i tifosi granata all'inizio del campionato scorso a fare i conti con formazioni zeppe di prestiti, completate con scommesse discutibili, dopo un ritiro di fatto inutile. Per fortuna, l'anno scorso Juric è riuscito a fare un buon focherello con la poca legna a disposizione e ad imbastire una stagione decente. La fortuna pero' non dura in eterno, e ad andare sempre a fari spenti alla fine si rischia minimo minimo di sbagliare completamente strada, se non di prendere muri pericolosi. Il tempo stavolta c'è, e forse anche qualche idea. Soldi pochi, come sempre, ma potenzialmente sufficienti per rinforzare la squadra in tempo per il ritiro. Meglio, magari, accendere i fari per una volta?
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