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TURIN, ITALY - SEPTEMBER 29: Che Adams of Torino applauds the fans after the Serie A match between Torino and SS Lazio at Stadio Olimpico di Torino on September 29, 2024 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
Dopo la semi-sbornia del primo posto da soli in classifica, ci ritroviamo all'improvviso, in pieno stile Toro, a dover digerire un brusco risveglio che ci riporta impietosamente alla realtà. Le sconfitte auto-inflitte contro Empoli e Lazio al Grande Torino sono due capitomboli che vanno ben oltre le "sconfitte da cui imparare" e raffreddano gli entusiasmi. Con l'Empoli il suicidio lo ha programmato Vanoli, proponendo una formazione senza capo né coda che ha regalato alla seconda squadra dell'Empoli un passaggio di turno insperato. In Coppa poteva starci l'approccio del voler saggiare le seconde scelte, ma la prova ha dato il risultato che tutti i tifosi avrebbero potuto mettere per iscritto a Vanoli senza neanche scendere in campo: tolti 7-8 titolari, il resto della rosa offre 4-5 onesti pedatori e una lunga serie di giocatori che faticherebbero nelle serie minori. Se in Coppa il mister ci ha messo del suo per incappare nella prima topica della stagione (agevolata dall'eccessivo numero di giocatori inadeguati alla categoria), contro la Lazio l'allenatore ha poche responsabilità (forse solo la scelta di Sanabria al posto di Adams e la stupidissima espulsione) e il disastro è stato apparecchiato dalla squadra, con in testa una difesa inguardabile.
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Le difficoltà della retroguardia erano già emerse con chiarezza fin dall'inizio, ma in un modo o nell'altro sono state nascoste dai risultati positivi. Tra Empoli e Lazio invece tutti i nodi sono venuti al pettine gettando una luce meno incoraggiante sul prosieguo del campionato. Il problema più grave e strutturale è stato causato dalle scelte incoscienti della società in fase di mercato. Le partenze di Rodriguez, Djidji e Buongiorno erano ampiamente preventivate, ma i centrali per sostituirli sono stati messi a disposizione di Vanoli a ritiro concluso (tranne Coco) e senza l'ombra di un centrale di piede sinistro chiesto ad alta voce dal mister. La vendita (perversa nei modi e nei tempi) di Bellanova ha disastrato la fascia destra, e l'arrivo tardivo di Pedersen ha a malapena turato una falla che continua a rappresentare un enorme zavorra alle prospettive della stagione. Affidare a Vojvoda, Lazaro e Masina un ruolo che vada oltre le oneste riserve è un'altra scelta scellerata di cui stiamo pagando e continueremo a pagare il prezzo. Gettare ora la croce su Walu (inguardabile con l'Empoli) e su Maripan (tremendo con la Lazio) sarebbe ingiusto, visto che hanno a malapena avuto il tempo di allenarsi con la squadra, ma anche nel loro caso i segnali non sembrano incoraggianti. Oltre all'incapacità della società di mettere insieme una rosa completa per il ritiro, vanno riconosciute anche le responsabilità di chi va in campo.
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In tutte le gare sono venuti fuori errori di concentrazione e di tecnica che non possono essere perdonati a giocatori che militano in Serie A. Le tante occasioni avversarie e le reti nel finale di partita testimoniano un problema di focus, mentre la miriade di passaggi sbagliati e di interventi sconclusionati e fuori tempo nell'arco della gara indica che c'è un problema tecnico da correggere al più presto. Bisogna riconoscere anche i meriti di Vanoli e dei ragazzi: in pochi si sarebbero aspettati una partenza simile di una squadra privata dei giocatori migliori e dei suoi leader in campo e finora il cammino ha inorgoglito i tifosi. Ma i primi segnali di allarme che da qualche gara si intravedevano si sono trasformati ora nel suono di sirene ben rumorose, e ignorare quello che il campo ha detto nelle ultime partite porterebbe solo a maggiori problemi, tenendo anche conto del fatto che la prossima sfida sarà in casa dell'Inter.
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Sta a Vanoli tenere la barra dritta (cominciando magari con il non farsi espellere in modo così sciocco) e ai giocatori moltiplicare gli sforzi per migliorare dal punto di vista tecnico e caratteriale. Non eravamo da scudetto prima e non siamo brocchi adesso, e l'atteggiamento più giusto in questo momento è mettersi alle spalle queste due partite balorde e guardare avanti. Vanoli ha dimostrato di meritare fiducia, e ai ragazzi va dato il tempo di adattarsi a un nuovo contesto e a un nuovo sistema. A noi tifosi il compito di non perdere improvvisamente entusiasmo e di continuare a sostenere la squadra in questi primi momenti difficili. Meglio non illudersi invece che la società possa assumersi la responsabilità di una campagna acquisti lenta, inefficace e inadeguata e possa imparare dai propri errori. Questa sì che sarebbe un'illusione destinata ad un risveglio ancora più brusco a gennaio.
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