Il Toro riesce a non perdere la partita con il Verona, nonostante abbia fatto di tutto per regalare agli avversari tre punti che alla fin fine avrebbero meritato. La squadra è scesa in campo sostanzialmente in ciabatte, regalando agli scaligeri un intero primo tempo di occasioni clamorose. Nella ripresa poi i granata hanno mostrato l'intero bestiario del calcio: un rigore buttato via malamente da Adams, una papera inguardabile di Milinković-Savić e nel finale, per non farsi mancare nulla, anche il rosso diretto e il vantaggio numerico per gli avversari. Invece della finale chiesta da Vanoli, i giocatori hanno disputato una pigra amichevole che certo non fa giustizia all'entusiasmo colossale dei tifosi. È chiaro che se l'unico obiettivo è agganciare il G10 del campionato non si può pretendere un impegno parossistico. E' altrettanto chiaro che a questo punto della stagione le motivazioni fanno una differenza enorme. Un Verona incerottato e rimaneggiato è venuto a giocarsi la salvezza e ha mostrato una volontà ferrea di portare a casa punti preziosi. Da una squadra come il Toro che naviga ormai in acque tranquille e che non ha più nulla da chiedere alla stagione non ci si poteva aspettare una gara con il pugnale tra i denti. I tifosi però vanno rispettati, e se 26.000 persone decidono di assistere ad una partita pagando il biglietto, è doveroso da parte di professionisti lautamente remunerati offrire uno spettacolo e un impegno che ripaghino l'entusiasmo e i sacrifici di chi spende soldi per vederli.
Granata dall'Europa
In ciabatte
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Nel corso dell'intera stagione Vanoli è riuscito a mantenere sempre alta la concentrazione, offrendo con il suo esempio una guida ai calciatori che fino ad oggi lo hanno seguito nei suoi sforzi infaticabili per migliorarsi e per migliorare la squadra. Di certo la partita di oggi non può aver soddisfatto un allenatore così esigente, e speriamo che il mister richiami subito all'ordine chi oggi aveva evidentemente la testa gia' in vacanza. Il punticino regalato oggi da un Verona che ha letteralmente buttato il cuore oltre l'ostacolo permette di agganciare l'Udinese e di raggiungere l'obiettivo tanto celebrato dal quotidiano sportivo più vicino alla società. Spendere tanta fatica giornalistica per nobilitare un 10º posto la dice lunga sul fatto che l'obiettivo finale resta sempre quello di navigare a vista senza mai un colpo d'ali verso posizioni più nobili della classifica. La scampagnata di oggi contraddice anche un'altra narrativa che vede nelle ultime gare della stagione un banco di prova per stabilire quale sia l'ossatura su cui scommettere il prossimo anno. La poca verve con cui i giocatori in bilico hanno vagato per il campo, sembra invece indicare che i vari Sanabria, Karamoh, Linetty, Walukiewicz, Ilic e compagnia cantante non hanno intenzione di rinunciare alle comode ciabatte per indossare gli scarpini. Purtroppo l'aria da gita fuori porta ha contagiato anche chi come Milinkovic, Ricci e Adams il loro solido contributo alla stagione l'ha già dato. A Vanoli l'arduo compito di evitare che le prossime gare si trasformino in amichevoli senza interesse e che venga disperso il patrimonio di tifo, energia e sostegno messo in campo dai tifosi granata.
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