Questa settimana abbiamo capito che noi tifosi abbiamo una lunga serie di scuse da fare. Innanzi tutto non sapevamo che il Fila fosse sempre aperto. Si vede che tutte le volte, davanti al cancello chiuso abbiamo spinto invece di tirare. Perdonate la nostra dabbenaggine. Dobbiamo anche scusarci per essere davvero pochini allo stadio. Non reggiamo il confronto neanche con i tifosi di squadre non certo tra le più popolari, come Verona e Bari, che accorrono numerosi e festanti a sostenere le loro compagini. Pigri e ''bugia nen'', ecco cosa siamo davvero. Chiediamo venia anche per aver pensato che la nostra fosse una delle squadre più conosciute e gloriose al mondo. Avendo viaggiato tanto questa era anche la mia opinione, corroborata dal fatto che dal Sudamerica al Nord Africa, dal Manzanarre al Reno, dire ''tifo il Toro'' ha sempre destato interesse e ricordi, spesso purtroppo a causa della nostre triste storia. Devo aver avuto le traveggole.
granata dall'europa
Scuse e scusanti
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Scuse sentite anche per non aver compreso che un decimo posto in campionato per noi equivale a uno scudetto. Effettivamente non ci eravamo capiti. Ora però sappiamo che passare dieci anni di fila in A con molti noni e decimi posti per noi è ''non male''. Pensare che alcuni di noi all'inizio avevano capito ''nor-male''. Che sciocchi. Presentiamo inoltre le nostre scuse per non aver fatto caroselli in strada dopo la vittoria di San Siro. Arrivare ai quarti eguagliando il nostro miglior risultato degli ultimi diciotto anni non è cosa da poco. Credo che l'equivoco sia sorto a causa dei malpensanti di una certa età che all'espressione ''impresa da Toro'' associano vittorie con il Real Madrid, derby vinti stracciando i gobbi, scudetti, dieci giocatori su undici in nazionale. Cosette così, insomma. Last but not least, chiediamo perdono per il nostro atteggiamento un po' blasé nei confronti della campagna acquisti di gennaio. Non avremmo dovuto dubitare che la società ha intenzione di rafforzare la squadra, anche se in realtà non è che ce ne sia davvero bisogno. Speriamo non la rafforzi troppo, altrimenti rischiamo di sforare verso un ottavo-nono posto che saprebbe di beffa.
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Infine, chiedo scusa al Principe della risata per il piccolo furto che sto per commettere (associato a tanto di spintarella in avanti sul gomito dell'immaginario interlocutore): "Ma mi faccia il piacere….".
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