Nel grigiore della prestazione contro il Como è brillata la perla di Njie, che ha regalato tre punti fondamentali in chiave salvezza. La partita con il Como ha detto molto della squadra attuale e del suo potenziale. La fase difensiva si conferma ballerina, e nelle statistiche poco è cambiato rispetto alle sconfitte con Lazio, Inter e Cagliari. Il numero di occasioni concesse ai lariani resta infatti in media con quello (elevatissimo) delle tre precedenti partite di campionato, con 20 tiri concessi (di cui 6 in porta) e 12 occasioni da gol, corredate da 6 parate decisive di Milinkovic Savic. Al Cagliari sono stati concessi 17 tiri (4 in porta) e 11 occasioni da gol. L'Inter ha dominato con 21 tiri, di cui 8 in porta, e 15 occasioni da gol (scaturite da ben 14 corner e 44 cross). I dati sono simili anche se si valuta la partita con la Lazio, che ha tirato 13 volte in totale (7 in porta) e ha avuto 10 occasioni da rete. Non è solo il periodo nero delle tre sconfitte consecutive a illustrare le tendenze di una retroguardia pericolante. Dati simili si ottengono anche osservando le partite vinte ad inizio campionato.
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Un gol in più
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L'Atalanta, ad esempio, ha fatto 25 tiri, di cui 9 nella porta, con 18 occasioni da gol, tra cui due legni. I dati aneddotici raccolti nelle singole gare vengono confermati dal totale di tiri nello specchio della porta subiti dal Toro, che con 51 è ultimo in questa classifica tra le squadre di A, e con il Lecce (50), condivide il non invidiabile primato di aver subito 50 o più tiri in 9 gare. Guardando le ultime posizioni della classifica si nota che anche le squadre attualmente in coda subiscono meno tiri del Toro: Venezia 41, Genoa 43, Parma 39, Monza 31. Il fatto che oltre il 70% dei tiri verso la nostra porta siano stati neutralizzati da difesa o portiere (tra le squadre migliori della A in questa statistica) spiega come molto spesso la fragilità della retroguardia sia stata coperta da un Milinkovic Savic determinante nella maggior parte delle vittorie (media 81,5% tiri parati ogni 90 minuti). Resta pero' evidente che la squadra paga un dazio pesante all'estrema facilità con cui gli avversari possono puntare alla rete, con una pesantissima media di gol subiti per gara: 1,56. A fare da contraltare ad una fase difensiva carente, c'è un attacco in grande spolvero che per capacità realizzative è paragonabile a quello delle prime della classe. I 15 gol segnati ci mettono nella top ten realizzativa, con una media di 1,67 reti a partita.
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Nel complesso i granata tirano relativamente poco e centrano la porta meno della maggior parte delle altre squadre. Se pero' si analizza il rapporto tra i tiri verso la porta avversaria ed i gol fatti, il Toro mostra un estremo cinismo realizzativo. Per ogni tiro effettuato, vengono realizzate 0,14 reti (primi a pari merito con l'Atalanta). A titolo di paragone per il Napoli lo stesso dato è 0,11 e per l'Inter 0,12. Affinando la ricerca, si nota che per ogni tiro effettuato dai granata nello specchio della porta si hanno 0,37 gol (Napoli 0,38; Inter 0,36). La speranza è che con il passare del tempo la retroguardia messa insieme all'ultimo minuto e con meno qualità del passato possa migliorare le proprie prestazioni e che, una volta ridotte le falle in difesa, la fase d'attacco di tutto rispetto che il Toro propone in questa stagione possa permetterci di rispettare la regola numero uno per vincere calcio: basta segnare un gol in più dell'avversario.
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