Ora si fa dura. Una settimana fa sottolineavo come l’importanza di vincere le gare interne avrebbe potuto consentire ai granata di raggiungere l’Europa soprattutto perché è in casa che il Toro si troverà a disputare i due scontri diretti contro Milan e Lazio. Il mezzo passo falso compiuto nella scorsa giornata ha complicato e non poco il cammino dei granata. La Lazio ha vinto il recupero e ora la classifica vede il Milan quarto a 55, Roma a 54, Atalanta a 53, Lazio a 52 e Toro ottavo a 50, tallonato dalla Sampdoria a 48. Come è vero che il sesto posto resta a 3 punti, è altrettanto oggettivo che ora più di prima c’è un grande sovraffollamento. Dunque se fare tabelle può essere un’inutile esercizio fine a se stesso, quello che conta ora è curare l’aspetto mentale per dare al Toro la capacità, la rabbia, la concentrazione e la voglia di giocarsi le proprie chance per qualificarsi in Europa League. Ed è qui che mister Mazzarri è chiamato a dare il massimo. Solo così si può raggiungere il proprio obiettivo. Ogni riferimento alla partita di Marassi non è affatto casuale. Domani devono arrivare tre punti senza se e senza ma.
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Granata Irr(it)ati, ma chi la dura la vince
Il Toro di Mazzarri anche a questa sfida si presenta con i favori del pronostico con il ritorno del Gallo al centro dell’attacco. Il Genoa è in oggettiva difficoltà. E’ a +5 dalla zona salvezza, ma cerca i punti necessari per mettersi al sicuro. A fronteggiare il Gallo ci sarà il talentuoso Romero, che aveva indicato Belotti come l’attaccante più difficile da marcare, ma mancheranno gli squalificati Biraschi e Pandev. Ci sarà lo sciopero del tifo in aperta contestazione con la società rossoblù e dunque non è proprio la situazione ideale per il Genoa. Certo gli undici di Prandelli potranno avere uno scatto di orgoglio, ma al fischio di inizio i genoani partiranno in una situazione ambientale non ottimale e dunque il Toro, dal canto suo, con determinazione e ferocia deve portare a casa i 3 punti.
A Genova, dopo la splendida prestazione di Massimiliano Irrati, dirigerà la gara l’altro “grande amico” del Toro, Daniele Doveri, con Mazzoleni al VAR. Con queste premesse è facile pronosticare un utilizzo del VAR secondo il copione delle ultime giornate. Ma questo non deve essere un alibi per Belotti e compagni. Loro devono avere in testa solo la vittoria. Comunque stupisce a dir poco come, dopo la direzione arbitrale di Irrati in Torino – Cagliari e dopo che lo stesso arbitro designato al VAR nel match di Champions Manchester City - Tottenham non sia riuscito a far annullare il gol di mano decisivo di Llorente, sia stato scelto ancora come responsabile VAR in Bologna – Sampdoria… mah!
Contro il Cagliari Zaza si è fatto trovare al posto giusto nel momento giusto con il gol del vantaggio e si è fatto buttare fuori forse ingenuamente, ma non mi sento di demonizzare la punta lucana. Zaza si è preso due giornate per aver mandato a quel paese con un gesto plateale – a quanto pare anche con espressioni irriguardose – il direttore di
gara. La sua sfortuna è che in quella partita quel tipo di gesto non era consentito con il granata addosso, mentre con l’altra maglia, vedi Barella, sì. Il tutto dopo che Banti al VAR ha deciso di non intervenire sulla spinta subita da Izzo in area di rigore sullo 0 a 0. Secondo me Zaza ha avuto semplicemente la sfortuna di imbattersi in un direttore di gara prevenuto nei confronti del Toro.
Bene ha fatto Cairo a farsi sentire, ma lo show messo in atto dal presidente a Tiki Taka mi ha lasciato totalmente basito. Pur essendo d’accordo con la tesi del presidente, il massimo dirigente granata ha cambiato totalmente il piano comunicativo. Da essere un dirigente pacato nei modi e nei toni, ha vestito i panni di un Ferrero qualsiasi insultando Cruciani, a torto o a ragione non importa. Onestamente non è stata una bella scena da vedere ed inaspettata dal presidente del Toro.
Uno sguardo sul futuro prossimo del Toro: Gianluca Petrachi è molto chiacchierato come prossimo direttore sportivo della Roma. Sono trapelate notizie della società alla ricerca di un sostituto e sono usciti i nomi di Riccardo Pecini, Daniele Faggiano e della soluzione interna con la promozione in casa di Massimo Bava. E’ arrivata anche la nota della società volta a tranquillizzare l’ambiente in un momento della stagione decisivo. Penso che la verità sia nel mezzo. Probabilmente resta da aspettare la fine della stagione ed il raggiungimento dell’Europa League come condiciosine qua non per capire se Petrachi resterà in granata. Qualora dovesse lasciare il Toro, dopo tanti anni un cambio potrebbe far bene a tutte le parti in causa. Io ho un’ammirazione smisurata per Massimo Bava. Meriterebbe
una chance in Prima Squadra, tuttavia ho il terrore di toglierlo dal ruolo di responsabile del settore giovanile visto il grandissimo lavoro svolto negli ultimi anni, difficilmente ripetibili. Comunque lo scenario sarà delineato in base al risultato sportivo di questa stagione.
Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.
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