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Grande Torino, contestazione al Comune

Beppe Pagliano
Contestazione era annunciata e contestazione è stata, anche se in maniera civile. Erano oltre 500 i tifosi del Toro presenti alla cerimonia d’intitolazione del Piazzale Grande Torino per l’area tra la Curva Maratona e Piazza...

Contestazione era annunciata e contestazione è stata, anche se in maniera civile. Erano oltre 500 i tifosi del Toro presenti alla cerimonia d’intitolazione del Piazzale Grande Torino per l’area tra la Curva Maratona e Piazza d’Armi. E per la giunta comunale, nell’occasione rappresentata dal Presidente del Consiglio, Giovanni Maria Ferraris, e dall’assessore allo Sport, Stefano Gallo sono stati soprattutto fischi, anche se la maggioranza erano diretto per interposta persona al sindaco, Piero Fassino.Anteprima tesissima, con la cerimonia che si è fatta attendere e i supporters granata che stufi di attendere sono andati sin dentro l’Olimpico, entrando dalla carraia della Curva Maratona, per capire quello che stesse succedendo. Fasi concitate, con l’assessore che personalmente è sceso dalla Sala Stampa al primo piano per parlare direttamente con i capi tifosi presenti e raggiungere una mediazione. Niente conferenza stampa ufficiale, spazio direttamente al rito.Così tutti di nuovo al punto di partenza e bordate di fischi, urla ma anche promesse. Con un eloquente striscione, come promesso, srotolato alle spalle della targa. Perché al ‘Basta!’ fermo e chiaro dei granata ha risposto l’assessore con un impegno concreto. Quello di dimostrare carte alla mano come l’impegno economico per il Filadelfia, ossia i 3,5 milioni stanziati dal Comune e messi a bilancio già nel giugno scorso, non si possono toccare e ci saranno. Anche se, per correttezza, va detto che fino ad inizio dei lavori tanto non saranno stanziati. Fischiato ovviamente anche Ferraris, ma mugugni sparsi anche quando ha parlato il dg granata Antonio Comi: “Siamo qui per una commemorazione importante, questo è un punto d’inizio con il comune e non è il caso sempre di fare polemica”. Polemica no, basta la correttezza.

 

Beppe Pagliano

(foto Pagliano)