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Grazie Benfica, grazie Grande Torino

Guido Regis
Bisturi / Il pensiero di Guido Regis

E' un titolo banale….. ma ….. cosa dire, cosa poter dire, cosa d'altro ad undici scartati da tante squadre, persino provinciali italiane, che hanno insegnato il calcio, il senso dell'unità, della dignità di fronte al sopruso di ritrovarsi prima in dieci e poi in nove a difendere un diritto?

Non una protesta, mai un senso di smarrimento ne sbandamento.

Sembravano dire a quei cinquantamila lobotomizzati, ai loro undici bambocci in pigiama, al trapiantato di capelli senza nulla sotto, alle evve moscie in tvibuna……. noi siamo andati a prenderci la forza invincibile a Superga, quella vera, quella che avete pensato di annientare per sempre manomettendo l'altimetro sessantacinque anni fa e facendo fallire tutti quelli hanno provato a ricostruire una parvenza di quel mito.

Quella forza ha scatenato il diluvio, ve ne siete accorti?! Per noi era acqua benedetta che ci riempiva di certezze, per voi una rara e fastidiosa doccia incapace di ripulirvi di tutto il lerciume accumulato in meno di un secolo, che ha appesantito le vostre lerce vesti.

E' un titolo banale lo so, ma che dire …..cosa dire?

Grazie immenso, meraviglioso, strepitoso, maestoso, suntuoso Grande Torino incarnato in questi indissolubili fratelli portoghesi.

La gioia provata sdraiati per terra di fronte al televisore, ai pc, alle radio con le braccia al cielo, è una gioia liberatoria di fronte ad un attimo indimenticabile di rara giustizia divina discesa sul mondo.

La gioia di Mecu sugli spalti del minch.. stadium, tra i tifosi del Benfica, è la libidine più invidiabile dell'universo.

Grazie Benfica, grazie Benfica, grazie Benfica.