di Guido Regis*
columnist
I 64 di Ventura. Saggezza o normalità?
Un’altra settimana ricca di significati, quella appena trascorsa!Partiamo dal fondo. La Primavera ha espugnato Grosseto, non più con il solito Diop, ma con un “Allievo”. Spettacolo! Il Toro ha dominato e vinto una partita difficilissima continuando a giocare il calcio che vuole il mister, e resta al vertice della classifica anche all’inizio del girone di ritorno.Sul fronte arbitri nessuna novità, ovviamente. Gli acquisti di gennaio non sono sempre delle sole: Antenucci insegna. De Feudis si dimostra non utile, di più. Basha e Vives crescono ancora. Darmian è superbo, non lo si può perdere. Il Mago Coppola continua ad ipnotizzare i palloni allontanandoli dai pali solo con il pensiero: se non ci fosse lo dovremmo inventare, altrimenti chi ci regalerebbe un po’ di suspances?Rolando non deve mollare. Ha imparato a non cadere più ad ogni spintarella, fa assist, sponde, apre la difesa avversaria permettendo ad Antenucci di tirare con i suoi “destri a giro” come pochi ormai sanno fare, gli manca solo il ritorno al goal. Non deve mollare fino all’ultimo, solo più questo, credendoci, non abbandonandosi allo sconforto, non scuotendo la testa sconsolato ne quando sbaglia ne quando la sfiga sembra prendere il sopravvento, non camminando in fuori gioco rendendo vane le ripartenze dei compagni ma rientrando, correndo come “un alce che torna nella foresta, pronta a riuscire ancora più superba”.Bianchi: sei il capitano del Toro e devi mangiare l’erba fino alla morte. Che forte sto mister che toglie Vives e mette D’Ambrosio per supportare meglio Surraco, ma soprattutto non umilia con la sostituzione il capitano. E si il Mister sessantaquattrenne, colui che ha fatto ancora una volta affermazioni importanti in settimana, ribadendo che il Toro tutto deve crescere, dentro e fuori dalla società.E’ saggio quest’uomo o semplicemente il normale in un ambiente, il calcio intendo, di minus habens convinti di essere dei premi nobel ? Io propendo per la seconda ipotesi.Veramente mi domando come si fa a vedere questo bicchiere sempre mezzo vuoto, ancora oggi quando il vino straborda.Non è ammissibile che questo Toro perennemente in testa da inizio campionato non riempia lo stadio ma produca centinaia di mugugni, veda una serie di soggetti “pseudo giornalisti”, comportarsi al solito da sciacalli e iene, in trepida attesa di una quasi anelata discesa al secondo posto per avventarsi su presunti cadaveri, che onestamente tali non sarebbero nemmeno finissero al sesto.Se la tifoseria si accoda e torna ad essere pseudo tifoseria, non può che trasmettere energie negative, sia durante i novanta minuti, ma soprattutto per le strade di Torino, dove volenti o nolenti i ragazzi qualche giro lo devono fare. Non possiamo permetterci il lusso di fare sempre i “menagramo”, gli insoddisfatti; tra l’altro, per inciso, questa è sempre stata una caratteristica tipica della tifoseria gobba. Se fra qualche settimana sentirò qualche scienziato affermare “l’avevo detto” lo vernicio di bianco nero, e lo sommergo di cornetti napoletani, come minimo. In ultimo ricordo a chi si occupa del meraviglioso impianto fonico allo stadio, e della messa in onda delle musiche, che nella partita con Il Pescara, all’entrata ed all’uscita della squadra dal campo, aveva simpaticamente lanciato la nuova canzone di Valerio Liboni, prodotta da ToroMio, “Con il Toro nel cuore”, ed i ragazzi hanno stravinto.Con Albinoleffe ed Ascoli non si è più ripetuto ed i risultati sono stati un pareggio ed una vittoria faticosa. A buon intenditor.
(foto M. Dreosti)
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