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Che il presidente Cairo ami presentarsi ai microfoni di televisioni, radio e giornali dopo le vittorie piuttosto che dopo le sconfitte è un fatto statisticamente dimostrabile. Che lo abbia fatto dopo il successo sul Cagliari, successo con il quale si è archiviata definitivamente la pratica salvezza, il vezzo per poter rivelare a destra e a manca alcuni segreti di pulcinella come i rinnovi di Ventura e Petrachi. Anche il più distratto dei tifosi, infatti, da mesi non nutriva il benchè minimo dubbio sul fatto che la premiata ditta mister-ds avrebbe continuato a guidare l'area tecnica del Torino giacchè era l'unica scelta di buon senso alla luce dei buoni risultati dell'ultimo triennio. Tralasciando il rinnovo di Vives (ma potrà alla sua età rivivere una stagione a questi livelli?) e le parole di circostanza su Meggiorini, che se la mia conoscenza del vocabolario "cairese-italiano" non mi inganna suonano tanto come un grazie e a mai più, la vera domanda alla quale il presidente si è sottratto con un dribbling degno delle migliori veroniche di Cerci è stata quella sul futuro di Immobile.
In sostanza Cairo dice che ci si siederà ad un tavolo per discutere con la Juve nell'interesse delle società e del giocatore. Ora, io sono ingenuo ed ottimista, ma se ti siedi ad un tavolo con quelli là stai pur tranquillo che l'unico interesse che verrà tutelato sarà il loro, con le buone o con le cattive. Gli scenari futuri quindi sono i seguenti: arriva un Borussia Dortmund o similare con un pacco di soldi (più di venti milioni) e ci si spartisce la torta, si rinnova la comproprietà nell'attesa che arrivi un Borussia Dortmund o similare con un pacco di soldi per spartirsi la torta, si baratta la seconda metà di Immobile con tutto un giocatore che non si vorrebbe mai vedere andare via men che meno alla Juve (tipo Darmian o Cerci...) oppure si fa un pessimo affare e si ridà Immobile alla Juve prendendosi un loro scarto (Giovinco, De Ceglie e potrei continuare ma non me la sento...) più una sorta di conguaglio (inadeguato) economico. In quasi tutti questi scenari, Ciro smette di essere un giocatore del Toro e la cosa eufemisticamente non mi fa fare i salti di gioia.
Quello che quindi alla luce di tutto questo mi chiedo è: cosa avrà messo sul tavolo Cairo per convincere il duo Petrachi-Ventura a firmare il rinnovo? Quello che è certo è che nessuno dei due ha firmato per i soldi perchè il primo ne avrebbe potuti trovare di più altrove (anche da spendere in sede di mercato, per dirla tutta...), il secondo è giunto ad un'età e ad una tappa della carriera dove i soldi sono un aspetto secondario rispetto ai traguardi da raggiungere. Possibile che il patron abbia evocato nell'affiatata coppia l'idea di raggiungere l'Europa? E possibile che il collaudato duo prima di dire sì abbia richiesto adeguate garanzie affinchè le parole non restino tali ma siano seguite dai mezzi economici per renderle il più simile possibile a fatti?
Se la risposta a tali quesiti fosse sì, ci troveremmo di fronte ad un momento significativo ed epocale nella storia recente del Torino: progettare una stagione con l'intento di lottare per traguardi di cui i tifosi serbano ricordi malinconicamente sbiaditi. Al solo pensiero mi tremano le gambe! Certo che se così fosse la non permanenza di Cerci ed Immobile sarebbe in contraddizione con tutto questo. Mancano 7 giornate alla fine del campionato e ad ogni gol futuro di Ciro l'incubo di Marotta che si sfrega le mani pronto a sfilarcelo mi si parerà davanti riempiendomi di rabbia e paura al tempo stesso, per non parlare dell'idea di un Cerci versione mondiale che non farà altro che scatenare un'estate di attacchi mercatali da tutte le parti (Venaria compresa). Come faremo a goderci questo finale di campionato se le prestazioni dei nostri altro non saranno che benzina sul fuoco delle voci di mercato e sui tentativi di destabilizzare un'ambiente ormai poco avvezzo a stare su certi palcoscenici e sempre molto fragile emotivamente parlando?
L'unica cosa che possiamo dedurre è che se Ventura e Petrachi hanno rinnovato la posta in gioco questa volta sarà più alta: sensazioni sopite da tempo torneranno a fare capolino nei nostri cuori e la paura di volare dopo anni di testa bassa e ventre a terra potrebbe darci alla testa. Già, la testa. Il cuore è rimasto bruciato parecchie volte ma in fondo gli basta poco per tornare a battere forte. La testa invece si rende conto che nemmeno il trio Cairo-Petrachi-Ventura potrebbe bastare quando fai una comproprietà con le persone sbagliate perchè non tutto dipende dai soldi che puoi mettere o dalle motivazioni che puoi instillare. Ma forse di tutto questo è prematuro parlare. Ci sono 7 giornate per rimandare ogni cruccio, 7 giornate per continuare a sognare.
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