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columnist
Commentare il calendario: ecco il nuovo gioco dell'estate. La preparazione del Torino volge al termine, i granata a breve dovranno cimentarsi con il calcio giocato (quello vero e non quello delle amichevoli): affrontando il Frosinone in terra ciociara, in quello che per gli avversari sarà l'esordio assoluto in Serie A. Con la solita certezza: alla guida del Torino, ci sarà ancora Giampiero Ventura.
Detto questo, proviamo ad anlizzare il calendario che la sorte ha dato in dote ai granata. C'è chi ama il sudoku, chi le parole crociate e chi invece sotto l'ombrellone o al bar si diverte in questo periodo dell'anno a "giocare" il campionato in base al sorteggio della serie A. Un simpatico giochetto capace di riempire l'assenza di notizie da mercato e da calcio giocato, ma, a mio parere, un esercizio fine a se stesso perchè assolutamente impossibile da legare ad un'analisi seria di quella che può essere una stagione calcistica.
Innanzitutto questo show mediatico che è la compilazione dei calendari di A (addirittura quest'anno ci sarà un inno prima delle partite in stile Champions League...) ci ha tolto anche l'unica certezza che una volta i calendari ci davano: le date delle partite. Alzi la mano il tifoso del Toro che per prima cosa non andava ( e va tutt'ora) a guardare le date dei derby per segnarsele e cerchiarle di rosso sul calendario appeso in cucina. Peccato che tra posticipi e anticipi, ad oggi nessuno sappia esattamente quando i derby, ma lo stesso vale anche tutte le altre gare, saranno giocati...
Ad ogni modo è venuto fuori che il Torino esordirà sul campo del Frosinone, neopromossa assoluta in A e guidata in panchina da un ex granata come Stellone, mentre nella seconda giornata, la prima in casa, affronterà la Fiorentina orfana di Montella, oggi nelle mani di un ex bianconero come Paulo Sosa. Bene? Male? In linea di principio è oggettivamente impossibile dare un giudizio sul calendario, o anche solo sulla difficoltà di queste due partite. Parlando per paradossi, se il Frosinone fosse la vera sorpresa della Serie A e finisse il campionato conquistando un posto in Champions League, cosa che non possiamo sapere oggi, esordire sul loro campo non sarebbe una cosa vantaggiosa. Allo stesso modo se la ben più quotata Fiorentina andasse incontro ad una sciagurata stagione di quelle che ti fanno scivolare in B ecco che affrontarla in casa alla seconda giornata in calendario sarebbe ottimo perchè vorrebbe dire tre punti sicuri. Si esagera, è chiaro, ma quello che si vuole dimostrare è che basarsi sul calendario per fare un rating del cammino in campionato è come pronosticare chi vincerà il Giro d'Italia basandosi solo sul tracciato della corsa.
Il fattore più importante e da tenere in considerazione è sempre legato allo stato di forma fisica e psicologica del Toro durante lo scorrere delle giornate e delle varie avversarie nel momento in cui tocca incontrarle. Se, infatti, molto banalmente le squadre vanno incontrate tutte due volte, spesso fa la differenza il periodo in cui si gioca contro Tizio o contro Caio: infortuni, squalifiche, in casa o in trasferta, strisce vincenti o strisce perdenti, problemi societari e/o di spogliatoio, sono mille le variabili che rendono più o meno agevole incontrare una determinata squadra in un determinato periodo. E a priori questi fattori sono impossibili da far rientrare in una analisi che sia un minimo credibile.
Certo sulla carta non è mai agevole avere filotti di partite consecutive con formazioni presuntamente di alto livello e al Toro questo capiterà più o meno a metà del girone di andata e in quello di ritorno. L'augurio che ci possiamo fare è che la solidità della squadra di Ventura, il suo tasso qualitativo e la sua capacità di imporsi per gioco e risultati, minimizzi il più possibile le potenziali insidie che dovessero pararsi di fronte ai granata nello scorrere delle partite. Usando una frase fatta, non esistono partite facili in Italia. E le vittorie prestigiose dell'anno scorso dimostrano anche il contrario, cioè che non esistono partite impossibili da vincere. Nonostante la sperequazione ignobile nella divisione dei ricavi derivanti dai diritti televisivi che c'è in Italia, la differenza sul campo tra le squadre di A è molto più limitata rispetto a quello che i fatturati e le classifiche dicono. Spesso infatti a far pendere la bilancia in favore delle cosiddette grandi non sono inequivocabili differenze tecnico-tattiche ma singoli episodi o singole giocate nella maggior parte dei casi anche foriere di polemiche per come nascono o come si verificano.
Al di là perciò del calendario che lascia il tempo che trova, spero proprio che sia il Toro quest'anno ad essere l'artefice del proprio destino. Con un occhio di riguardo pure alla Coppa Italia che già solo per il fatto che potrebbe farci vivere un terzo derby non va assolutamente trascurata ma giocata e combattuta allo stesso livello del campionato.
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