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Il derby… una malattia da cui è difficile guarire

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Lavata di Capo / Il punto di vista di Mario Giordano dopo il derby
Mario Giordano

Se non vi passa. Se è due giorni che avete una rabbia dentro che vi rode lo stomaco. Se ogni volta che vi dicono che c'è qualcosa di bianconero, fosse pure un vecchio film alla tv, vi va il sangue alla testa. Se vi chiedono: ''ma che cos'hai?'', e tu gli tireresti l'intero Stadium in testa. Se quando chiudete gli occhi vedete un piede di Pirlo in versione calamaro gigante. Se vi addormentate e sognate che vi fanno lo sgambetto anche quando andate a prendere il caffè e poi quando vi rialzate c'è un pirla che vi alza il cartellino giallo davanti agli occhi. Se cercate di convincervi che Vidal è solo il nome di un vecchio bagnoschiuma. Se quando vi avvicinate alla libreria e vedete un volume della Rizzoli vi prende un nodo all'intestino. Se siete insomma da due giorni in queste penose condizioni e non riuscite a risollevarvi, non preoccupatevi. Dicono che sia normale. 

Il derby è una malattia da cui è difficile guarire. L'altra sera, mentre scazzavo con Mughini a Tiki Taka su Italia Uno, un altro ospite mi avvicina e mi dice: ''Io non riesco a essere serio quando parlo di calcio''. E io: “Invece io riesco a essere serio solo quando parlo di calcio”.  Sul Toro non si scherza. Il Toro è una cosa seria. E quest'anno, con questi ragazzi, una cosa seria che dà ancor più orgoglio. Da difendere a spada tratta. Da tutto e da tutti. FVCG

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