Il 17 ottobre 2015 resterà una data fortemente simbolica nell'immaginario collettivo del mondo granata: la posa della prima pietra della costruzione del Fila rappresenta, infatti, un evento addirittura ancora più atteso della vittoria nel derby (che casualmente ha ricoperto più o meno lo stesso orizzonte temporale). Dire che il Toro tornerà, finalmente, a casa è l'immagine più vicina alla realtà che si possa trovare. Se è vero che il Torino ritroverà il suo legame con un luogo storico e funzionalmente fondamentale alla sua stessa essenza, è altrettanto vero che i luoghi, per quanto evocativi, sono poi subordinati alle persone che li frequentano e li vivono. L'avvocato Cozzolino, il segretario Zambruni, Brunetto, la signora Carla erano tutte persone che fino agli inizi degli anni Novanta "vivevano" al Filadelfia e ne facevano parte quasi quanto il cancello di ferro o la vecchia tribuna di legno. Inoltre il cortile era frequentato da tifosi di ogni età che quotidianamente lì si ritrovavano per parlare di Toro ed anche per parlare "con" il Toro, nel senso che potevano interloquire tranquillamente con giocatori, dirigenti e magazzinieri.
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Il futuro del Toro sono i bambini
I tempi sono cambiati e penso che fra un anno sarà comunque difficile immaginare Glik o Padelli che dopo l'allenamento si fermano nel cortile a chiacchierare amabilmente con chiunque: autografi e foto non si negheranno a nessuno, presumo, però è improbabile che si deroghi alla prassi moderna del macchinone che sfreccia via con una certa impazienza (e lo dico senza polemica). Starà invece a noi adulti rieducare le nuove generazioni di bambini al Filadelfia come luogo di aggregazione e di espressione del tifo granata, portandoli perciò agli allenamenti finalmente in un impianto pienamente fruibile, alle partite della Primavera o anche solo a fare le famose foto e gli autografi coi giocatori nel cortilone. Molti avranno notato come negli ultimi anni sia cresciuta tantissimo la presenza di bambini al di sotto dei dieci anni allo stadio, un dato decisamente confortante in ottica di mantenimento del numero totale dei tifosi del Toro nel lungo periodo. Certo i risultati positivi della squadra dell'ultimo quadriennio semplificano un po' il "lavoro" certosino dei pazienti genitori granata che cercano di trasmettere ai figli la propria passione ed il Fila, in questo, potrà dare una mano nella titanica opera di granatizzazione della prole.
Quello che però mi sembra significativo è l'enorme flusso di piccoli calciatori che si iscrivono alla Scuola Calcio del Toro. Centinaia di bambini tra i cinque e i dieci anni muovono i primi passi con la palla tra i piedi seguiti dai tantissimi allenatori e dirigenti coordinati dal grande lavoro che da tre lustri porta avanti Silvano Benedetti. Pur non avendo a disposizione faraonici budget come altre realtà calcistiche (ogni riferimento NON è puramente casuale...), l'indimenticato biondo stopper del Toro ed il suo staff attingono a piene mani da questo importante bacino per cercare diamanti grezzi da far crescere in un ambiente sano e caloroso ed accompagnare i migliori alle porte del vero e proprio settore giovanile. L'ingrediente chiave di questo immenso lavoro è la passione, oltre ad un grande senso di appartenenza che si cerca di trasmettere a queste nuove leve assieme ai tradizionali valori di grinta e lealtà che contraddistinguono da sempre i colori granata. Pochissimi arriveranno fino alla Primavera e ancora meno a diventare veri e propri professionisti, ma un simile lavoro dal basso sul territorio, oltre a garantire di vedere in maglia granata quei pochi talenti che ogni generazione sforna, fa sì che centinaia di bambini passati dalla scuola calcio abbiano un imprinting granata poi anche nel tifo.
Rinasce il Filadelfia e questo è un evento davvero memorabile, ma non bisogna scordare chi, dai genitori agli allenatori e dirigenti della scuola calcio, ogni giorno, con pazienza, posa una pietra dopo l'altra per creare un'atmosfera granata in cui far crescere le nuovissime generazioni di tifosi e di calciatori. Mai come oggi sono i bambini il futuro del Toro.
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