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Il Granata della porta accanto

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Ecco la rubrica a cura di Alessandro Costantino. Il Grananata della porta accanto. In quest'occassione il nostro Alessandro punta i fari sulla proposta di reintrodurre il campionato riserve.
Alessandro Costantino
Alessandro Costantino Columnist 

Ecco la rubrica a cura di Alessandro Costantino. Il Grananata della porta accanto. In quest'occassione il nostro Alessandro punta i fari sulla proposta di reintrodurre il campionato riserve. La notizia che è allo studio la reintroduzione di un campionato riserve in stile De Martino degli anni '60 ha stuzzicato notevolmente la mia fantasia di tifoso granata. Innanzitutto mi piacerebbe che questa potenziale squadra B venisse chiamata “formazione Filadelfia” (la B del Real Madrid si chiama Castilla, per esempio) perchè se ne determinasse ed elevasse inequivocabilmente e da subito il fine ultimo: sì, far giocare con continuità le riserve della prima squadra, ma, soprattutto, far crescere i Primavera più forti accanto (e contro) giocatori esperti e già più o meno affermati.

 

In secondo luogo mi piacerebbe che la formazione Filadelfia (o Torino B) potesse giocare le sue partite casalinghe nel nuovo e (finalmente!) ricostruito stadio Filadelfia: sono sicuro che la curiosità di veder giocare i meno impiegati della prima squadra ed i potenziali giovani campioncini Primavera, unita al comfort e al fascino del nuovo stadio Filadelfia, porterebbe ad un quasi sempre tutto esaurito dei suoi 3500 posti.

 

Già pregusto una serata tipo con mio figlio: cena al punto di ristoro  interno allo stadio, foto di rito accanto alle gigantografie di Meroni, Ferrini e capitan Valentino e a seguire partita della formazione Filadelfia. Sogno ad occhi aperti? Può darsi, ma credo che sia importante sfruttare ogni opportunità che un calcio sempre meno “romantico” offre a chi, come noi granata, vive e dà significati più profondi al gioco del calcio. Ripropongono il campionato riserve per favorire le rose delle squadre di alto livello? Bene, noi rivestiamo di significato e di orgoglio anche la squadra B: non un dopolavoro per far sgranchire le gambe a chi altrimenti marcirebbe in tribuna (o sulla nuova panchina “lunga”), ma una squadra vera e propria in cui chi non è una prima scelta del mister dia tutto per conquistarsi il posto nel Torino A e chi è giovane sia orgoglioso e voglioso di emergere con la maglia granata addosso.

 

Il tutto perchè indossare la maglia della formazione Filadelfia sia un privilegio quanto indossare quella della prima squadra e la parola Filadelfia su quella maglia torni ad avere il significato che ha avuto e che la storia gli ha assegnato fino a quello sciagurato 10 aprile 1998.

 

Alessandro Costantino

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