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Il Granata Della Porta Accanto / Forse il compassato Giampaolo ci sta dando una lezione su qualcosa che noi tifosi granata ultimamente stiamo tendendo a dimenticare…
Alessandro Costantino
Alessandro Costantino Columnist 

Il compianto ex presidente del Catania, Massimino, divenne famoso perché intimo' al suo direttore sportivo di allora di comprare al calciomercato "amalgama" che sembrava essere ciò che mancava alla squadra in quel momento. Parafrasandolo, dopo la sconfitta col Cagliari, la terza su tre partite giocate, per il Torino di Giampaolo sarebbe il caso di investire sul mercato in "ottimismo" che al momento sembra essere l'ingrediente mancante per superare un inquietante inizio di campionato come non si vedeva dal 2002/2003.

È commovente il mister per come cerca di trovare elementi positivi nelle partite del suo Torino, una cosa che gli fa onore, così come il voler proseguire a testa bassa con il suo modulo ed il suo modo di giocare sebbene gli manchino palesemente i giocatori adatti alla bisogna. E' da ammirare e forse anche da seguire per la tenacia e la pervicacia con cui crede nel proprio lavoro e nelle sue idee sebbene i risultati e le evidenze dimostrino che non ci sono tangibili progressi: in fondo è da spirito granata vero lottare contro tutto e tutti e crederci senza mollare anche quando le cose non vanno nel verso giusto.

Forse il compassato Giampaolo ci sta dando una lezione su qualcosa che noi tifosi granata stiamo tendendo ultimamente a dimenticare, accecati da anni di promesse mancate e crescite abbozzate e mai concretizzare. Un primo seme di ottimismo che può spuntare dal gelo del freddo zero in classifica del Toro è proprio questa semplice lezione di granatismo che il meno granata (almeno sulla carta) degli allenatori del Toro ci sta dando con il suo ammirevole comportamento. Che poi ci dica che "Rincon dà garanzie come regista", che "il mercato della società è stato da 10“ o che" lo scouting del Toro ha preso Gojak perché è una mezzala" quando anche i sassi sanno che è stato scelto al posto dell'esoso trequartista Ramirez, sono innocenti bugie di chi vuole fortissimamente remare in unica direzione: il bene della squadra.

Abbiamo tutti puntato il dito contro le mancanze della società, che ci sono e sono giganti ed indiscutibili, ma poi la realtà è che ci sono delle partite da giocare e dei punti da conquistare e, giustamente, Giampaolo si concentra su questo, perché è la squadra che allena e i giocatori che la compongono a dover fare quei punti necessari per salvarsi. Come tifosi possiamo arrabbiarci con questo o quel giocatore (a Zaza e Verdi quanto fischieranno pesantemente le orecchie, vero?), ma proprio come tifosi quello che ci importa di più è vedere il Toro vincere, restare in A e, possibilmente, giocare pure bene. Credo che in questo momento non ci resti nel nostro ruolo di supporter che compiere un vero atto di fede: fidiamoci di Giampaolo, diamogli tempo, soffriamo con lui per tutto il tempo in cui quello zero resterà nella casella della nostra classifica e speriamo che i frutti del suo lavoro si possano raccogliere il prima possibile e ci portino la svolta non solo di questa stagione, ma anche di un orizzonte temporale più lungo. Un lungo cammino comincia sempre con un primo passo, diceva Mao. Questo passo non è ancora stato fatto, ma quando ciò avverrà il cammino sarà intrapreso e sarebbe auspicabile che ci porti il più lontano possibile.

Ma se la famosa amalgama di Massimino non si poteva comprare al mercato, anche l'ottimismo non si trova "aggratis" : va spinto da altre azioni che abbiano a che fare con la tenacia, la determinazione, la voglia, la grinta che i giocatori devono mettere in campo andando oltre i propri limiti mentali. Se Verdi avesse messo tutte queste cose in campo contro il Cagliari, magari il suo tiro avrebbe avuto miglior sorte, regalato il pareggio al Toro e il primo punto utile a cominciare quel cammino su cui vuole portarci Giampaolo. Aiutati che Dio ti aiuta, dice il proverbio. Sono i giocatori stessi i primi a dover mettere qualcosa in più e un bell'esempio di qual è la via da seguire ce l'hanno sotto gli occhi costantemente: Belotti gioca con loro, è così difficile prendere spunto da lui?

Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finchè non è finita.

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