Ci hanno pensato Vlasic e Milinkovic Savic ad evitare che i record negativi di Cairo nel derby peggiorassero ulteriormente. La magia del croato e alcuni interventi decisivi del serbo hanno permesso al Toro di portare a casa un pareggio, il settimo su trentadue stracittadine giocate nel ventennio cairota, evitando al presidente l'ennesima sconfitta di quello che è stato ribattezzato con la consueta autoironia granata, il "perdy"... Le percentuali di vittorie scendono comunque ad un umiliante 3,1% contando che siamo l'unica squadra dal 2015 ad oggi a non aver mai vinto con la Juve.
IL GRANATA DELLA PORTA ACCANTO
Ha ragione Vanoli: manca il coraggio per fare di più
Credo che le parole di Vanoli in conferenza stampa post gara siano la più chiara ed onesta fotografia di cos'è diventato il Torino nel corso di questi ultimi vent'anni: "Ci è mancato il coraggio di fare la storia".
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Applausi (o mesto silenzio, a scelta) e fine della storia. Il mister è sicuramente inesperto della serie A e probabilmente ha anche fatto degli errori nella gestione di alcune situazioni di questa prima metà della stagione, ma se c'è una cosa che non si può imputargli è il non avere grinta, fame e voglia. Dal suo primo giorno sulla panchina granata ha dato tutto sé stesso in questa avventura e da subito ha cercato di capire, assimilare, onorare e trasferire ai suoi giocatori la storia, i valori ed il fascino che questo club ha. Vanoli, certo, sa che l'occasione per entrare nel "grande calcio" passa attraverso il fare bene sulla panchina "nobile" (sebbene decaduta...) del Torino e di sicuro una grossa motivazione gli viene da questo, ma sono altrettanto certo che sia genuinamente onorato ed ispirato nel poter essere parte (per quanto solo Iddio lo sa) della storia del Toro e la sua voglia di lasciare un segno è più che palpabile oltreché chiaramente percepibile. Ci crede in un Toro che può fare di più, che può andare oltre la palude della mediocrità in cui giace da tempo, ma forse il problema è che ci crede solo lui oltre solito zoccolo duro di tifosi irriducibili.
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Ha stra ragione quando dice che nel derby di sabato pomeriggio è mancato il coraggio di andare a prendersi una vittoria brutta, sporca e cattiva che avrebbe "fatto la storia" e che, forse, avrebbe anche cambiato il senso al resto del nostro campionato. Ha ragione da vendere perché questi giocatori, che hanno sicuramente giocato ad un livello superiore rispetto all'apatica gara di andata, non riescono a fare quello scatto in avanti che gli permetterebbe di scrivere un futuro diverso per loro stessi e per il club. Il problema è che non è neanche troppo giusto gettare la croce solo sui giocatori, perché in realtà questa mancanza di coraggio emana direttamente dall'alto, della sfera presidenziale. Ogni qualvolta la stampa si intrattiene con il presidente Cairo escono saggi di quanto lì, e solo lì, sia insito il problema: "Vorrei rinforzare il Toro, ma a gennaio non è facile" ha dichiarato ai microfoni il patron granata, dimenticandosi, forse, che in estate, quando seguendo il suo ragionamento sarebbe stato facile farlo, non è stato fatto. Mancano due pedine fondamentali e dopo due partite dalla riapertura del mercato ancora non è arrivato nessuno. Manca il coraggio anche in società di fare le cose con slancio, con voglia, con passione per raggiungere obiettivi ambiziosi.
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Se ne è reso conto anche Vanoli, che adesso però inizia a mettere i puntini sulle i ("Aspetto uno sforzo dalla società") denunciando con signorilità accompagnata però da un'irritazione sempre meno celata il fatto che non si stia rimediando all'infortunio di Zapata ed alle altre carenze strutturali della rosa. Ma Cairo è come il Don Abbondio di manzoniana memoria che il coraggio non lo aveva e diceva sconsolato che uno se il coraggio non ce l'ha, non può mica darselo... Questo mercato era da affrontare di petto andando decisi sugli obbiettivi fissati, ovviamente allargando i cordoni della borsa sapendo, peraltro, che questa campagna invernale sarebbe in realtà già finanziata dalla cessione futura in estate di Samuele Ricci. Invece nulla, nessun acquisto ancora. Il tempo ovviamente passerà, magari senza portare nulla di ciò che a Vanoli servirebbe come il pane. E sarà l'ennesima conferma che per "scrivere la storia" sarà necessario aspettare un nuovo presidente che porti aria nuova ed una rinnovata voglia di tornare ad essere il Toro dei bei tempi...
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finché non è finita.
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