- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
Il Toro vede bianconero per la seconda volta in sette giorni e migliora il risultato del sabato precedente andando a vincere a Udine e portandosi a casa tre punti di vitale importanza. Peccato che la prossima non sia ad Ascoli o a Cesena… Battute a parte, le vittorie, per chi lotta per la salvezza come lo stiamo facendo noi, sono puro ossigeno e non importa come arrivano, perché spesso maturano nello stesso modo in cui lo fanno le sconfitte: attraverso gli episodi. A Genova con la Samp un episodio ci condannò, contro l'Udinese ieri per fortuna è accaduto il contrario. È il calcio, baby, occorre farsene una ragione.
LEGGI ANCHE: Toro, contano di più le statistiche o il cuore?
Certo avere un progetto, un'idea di squadra, una società degna di chiamarsi tale, aiuterebbe a costruire stagioni dove il peso degli episodi è più limitato o quasi ininfluente ai fini degli obiettivi, ma poi alla fine della fiera sono determinati momenti a cambiare le sorti di un match o, addirittura, di una stagione intera. E sono le persone spesso a fare la differenza. È quello che ho pensato mentre osservavo Belotti prima di calciare il rigore: se lo avesse sbagliato oggi parleremmo di tutt'altro, ma il Gallo è stato bravo a capitalizzare l'occasione che lui stesso si era procurato. Ed anche il Var questa volta ha fatto giustizia non sanzionando Buongiorno che in effetti praticamente nemmeno tocca Becao. Da quando c'è Nicola il Toro è più "squadra": non sono spariti i difetti che restano colossali e nemmeno le carenze di questa rosa, ma il gruppo è più gruppo e si muove più armonicamente remando e soffrendo per un sentire comune che prima evidentemente non c'era. Tutti sono tornati ad essere importanti da Verdi a Zaza, fin Linetty che ieri è entrato nel finale. Un messaggio chiaro di Nicola al gruppo: "ho bisogno di tutti voi, nessuno escluso".
Non so quanto farà breccia nei giocatori la sua filosofia Kaizen del miglioramento continuo: qualcuno come Belotti o Bremer ce l'ha nel DNA, altri faranno fatica anche solo a capire di cosa si tratta, ma Nicola sta dimostrando che c'è un modo diverso di gestire un gruppo e sarebbe un peccato che non riuscisse a salvare il Toro alla sua maniera. Sarebbe un messaggio importante, soprattutto verso il presidente. Un messaggio che già Longo aveva provato a recapitare senza essere però ascoltato. Ma ci sarà tempo per tutto questo. Ora mancano nove partite da affrontare con lo stesso spirito delle ultime due, sperando che la bilancia penda dalla parte degli episodi positivi piuttosto che di quelli negativi. Non so quanti Molina sbaglieranno un gol a porta vuota, ma è anche da queste cose che passa un obbiettivo come la salvezza. È il calcio, baby, occorre farsene una ragione.
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finchè non è finita.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA