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Mors tua, vita mea. Così diceva un famoso motto latino, abbondantemente applicabile, sportivamente parlando, alla corsa salvezza in cui è coinvolto il Torino in questo finale di stagione assieme a Cagliari e Benevento (ma non darei per scontata nemmeno la salvezza dello Spezia che ha solo tre punti in più di questo terzetto). Non dobbiamo essere ipocriti: se una di queste squadre crolla, le altre si salvano agevolmente per cui è naturale sperare che l'avversario si "autoelimini" da solo nella gara per la permanenza in A. L'anno scorso il Torino si è salvato per due ragioni: ha vinto le due partite che doveva assolutamente vincere (quelle con Brescia e Genoa) ed ha goduto dell'harakiri del Lecce che giocava un calcio decisamente migliore.
Le tabelle che in questi giorni pullulano su giornali e siti sportivi e in cui si mettono a confronto i calendari delle varie squadre invogliano il tifoso a concentrarsi sui risultati delle avversarie più che su quelli della propria squadra. Anche a me succede di ipotizzare tabelle di marcia (al ribasso…) per Cagliari e Benevento o Spezia, salvo poi ridestarmi ricordando una delle cose che più mi ha colpito di ciò che è solito dire Nicola nelle sue conferenze stampa: "è inutile sprecare energie su cose che non possiamo controllare; dobbiamo concentrare la nostra attenzione, invece, su ciò che dipende unicamente da noi: l'allenamento, la prestazione, la voglia di raggiungere un obbiettivo". Parole sante! Se ognuno di noi applicasse questo principio nella propria vita, la qualità delle nostre esistenze sicuramente migliorerebbe, e di molto. Senza, però, travalicare gli intenti di questa rubrica allargando troppo il discorso, ho citato le parole di Nicola perché fotografano esattamente l'atteggiamento giusto che squadra e tifosi devono avere in questo finale di campionato: occorre guardare a sé stessi perché è solo su sé stessi che si può lavorare per ottenere risultati.
D'altronde anche la matematica ci supporta in questa teoria: se il Toro vincesse cinque delle ultime sei partite che lo attendono sarebbe salvo al 100% perché non tutte e due le altre squadre che lo appaiano potrebbero fare altrettanto, visto lo scontro diretto che le attende. E allora facciamo la corsa su noi stessi, perché migliorando le nostre performance e facendo più punti possibili l'obbiettivo possa essere raggiunto a prescindere da ciò che combinano gli altri. Poi è chiaro siamo umani, viviamo in mezzo agli altri e ne siamo inevitabilmente influenzati, ma tenere sotto controllo "fisiologico" tale influenza non può che aiutarci a dare il meglio di noi. Nella vita come nel calcio.
Sono sicuro che Nicola sta lavorando sulla testa dei giocatori in questo senso e già dalla partita col Parma vedremo se il seme della fiducia attecchisce nella squadra: scendere in campo conoscendo il risultato delle avversarie a volte è un vantaggio, a volte è un peso, ma d'ora in avanti dovrà essere ininfluente perché l'obbiettivo della squadra non può essere altro che trarre il massimo profitto dalle gare che affronterà, a prescindere. E lo stesso dobbiamo fare noi tifosi senza dare troppo peso ai risultati delle avversarie. Il Toro deve battere le debolezze del Toro, quelle che lo hanno portato a lottare per la salvezza in queste due disgraziate stagioni. Nicola ha fornito la "chiave" per superare questa impasse e negli ultimi mesi si è visto un cambio di rotta: ora il lavoro va completato e poi, possibilmente, proseguito il prossimo anno. Presidente permettendo...
Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finchè non è finita.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
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