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Se il Torino tornasse a volare…

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Il Granata della Porta Accanto/ Avrebbe la società la solidità per gestire un futuro nelle parti nobili della classifica e nelle coppe europee?

Si respira un'aria nuova attorno al Toro inteso come squadra. Il successo, netto e convincente sull’Atalanta, coniugato ad un ritmo che, Bologna a parte, ci vede marciare nell'ultimo periodo ad un passo da Europa, ha ridato slancio alle ambizioni di un campionato che può vederci aspirare alle posizioni di classifica a ridosso del treno per le coppe, pronti a sfruttare i passi falsi di quelle squadre che sulla carta sono più accreditate per ottenerne un posto il prossimo anno.

Si sa, nel calcio i risultati sono il balsamo migliore per lenire le ferite, spegnere le polemiche e accendere l'entusiasmo. Anche Juric nelle sue conferenze parla di una squadra che si è rimessa a lavorare nella maniera corretta e che sembra finalmente essersi ricompattata per marciare unita verso un obiettivo comune. È chiaro che noi tifosi siamo un pochino più diffidenti su cotanto ottimismo perché puntualmente il Toro di Juric, ma non solo quello di Juric perché così è stato per quello di Ventura, di Mihajlovic e quello di Mazzarri, ci ha abituato a fallire in maniera quasi diabolica tutti i “momenti della svolta” che gli si sono parati davanti in questi ultimi anni. Di certo non un caso, più probabile una conseguenza figlia della poca ambizione che permea l'ambiente societario granata dove gli obbiettivi non sono mai dichiarati e dunque dove l'asticella non si sa mai a che altezza sia posta, ufficialmente, cosa che incide non poco sullo sforzo mentale di chi scende in campo per giocarsi qualcosa che tanto non è apertamente voluto da chi ha in mano le redini del club. Ad ogni modo a cominciare dalla trasferta di Frosinone il Torino ha un filotto di tre partite, di cui le prossime due in casa con Empoli e Udinese, che se sfruttate al meglio (7/9 punti incamerati, intendo) ci potrebbero fare “volare” in una situazione di classifica davvero interessante. La mia domanda è quindi la seguente: cosa succederebbe se davvero il Torino si mettesse a volare? Premesso che queste tre partite sono ancora da giocare e per nulla semplici da vincere e che anche se fossero portate a casa in maniera positiva il campionato resterebbe ancora lunghissimo e quindi imprevedibile, credo che l'effetto più concreto nel breve potrebbe essere quello di una presa di consapevolezza da parte dei giocatori e dello staff di poter fare qualcosa di importante e quasi storico per questa piazza e ciò darebbe la “benzina” mentale necessaria per poter affrontare il girone di ritorno con uno spirito ed un piglio mai visto nel Torino targato Urbano Cairo. In secondo luogo se la squadra si mettesse a volare questo potrebbe essere la base per un ritorno di fiamma tra il presidente e Juric per una trattativa seria e programmata di un rinnovo di contratto al mister croato.

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Al di là dei soldi che sicuramente sono importanti, penso che il rapporto di Juric con il Torino potrebbe continuare però solo sulla base di una crescita di uno step successivo nelle ambizioni sportive del club. C'è chi dice che in realtà l'allenatore discepolo di Gasperini non sia in grado di gestire una squadra dalle ambizioni maggiori del Torino attuale e che quindi se il Torino stesso decidesse di crescere non sarebbe Juric l'uomo giusto per entrare in questa nuova dimensione. Comunque la si veda un Toro che a marzo fosse concretamente in lotta per l'Europa porterebbe inevitabilmente sia Cairo sia Juric a sedersi ad un tavolo con reali intenzioni di trattare per un prolungamento del rapporto.

È chiaro però che se, come dicevamo in principio di questo articolo, i risultati sono il miglior antidoto a scacciare polemiche e fantasmi, in alcuni casi fanno da velo ingannatore su problemi di fondo che vengono eccessivamente mascherati, non affrontati e che portano poi a conseguenze decisamente negative. Un Toro da Europa non può essere solo il frutto di un'annata di risultati particolarmente fortunati. Arrivare tra le prime sei-sette del campionato presuppone la capacità di saper gestire questo nuovo “status”, in primis con una chiara e precisa organizzazione societaria che sia in grado di fronteggiare le nuove necessità tecniche e ambientali che le coppe europee portano con sé: una rosa più ampia, calciatori più esigenti dal punto di vista delle retribuzioni (richieste di premi, di aumenti di stipendio) e una piazza che più facilmente adatta il palato ad un “menù più raffinato”. Avrebbe il Torino la solidità per gestire tutto questo? Manca da sempre una figura dirigenziale forte (un Galliani per intenderci) così come un ds che sappia gestire non solo le plusvalenze in uscita ma i giusti colpi in entrata. Nel Torino gli allenatori hanno sempre dettato il mercato perché non c'è mai stato un direttore sportivo top che portasse giocatori di livello non necessariamente conosciuti a priori dall'allenatore di turno. Una struttura societaria così striminzita come quella attuale va bene per gestire una medio bassa serie A, ma per ambizioni superiori ci andrebbe inevitabilmente un adeguamento dell'organico (e non in termini solo numerici, ma soprattutto di valore aggiunto).

Inoltre il vivaio allo stato attuale ancora non garantisce un serbatoio di giocatori da lanciare in prima squadra o di ragazzi su cui fare plusvalenze tali da sostenere un percorso di crescita anche in questo senso.

Ecco, quindi, che se sommiamo tutti questi fattori, possiamo a ben ragione dire che se il Torino tornasse a volare di sicuro i tifosi ne sarebbero più che felici, ma nel loro cuore albergherebbe sicuramente il timore di fare come Icaro: volare in alto, rischiando però poi di cadere fragorosamente. Forse il presidente farebbe bene a progettare una reale crescita che abbini a migliori risultati sportivi un miglioramento delle strutture e della struttura del Torino FC in modo che il salto di qualità non sia estemporaneo, ma solido e duraturo. Poi, certo, nel calcio non esistono ricette segrete che funzionano a prescindere, però da qualche parte occorrerebbe cominciare se ci si vuole davvero provare…

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